Il Governo dei migliori anche a Manfredonia

Ho più volte scritto su questo giornale quali sono le condizioni economiche, sociali e demografiche della città: disoccupazione dilagante, disuguaglia

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Ho più volte scritto su questo giornale quali sono le condizioni economiche, sociali e demografiche della città: disoccupazione dilagante, disuguaglianze insopportabili, livelli di povertà assoluta insostenibili, esclusione sociale di gran parte della popolazione, soprattutto donne e giovani. A tutto questo si aggiunge l’assenza totale della Politica, commissariata per presunte infiltrazioni mafiose nella gestione della cosa pubblica e, una situazione di finanza pubblica locale in pre-dissesto oltre agli effetti devastanti della pandemia. Il quadro si presenta drammatico e, necessita di cure forti altrimenti si rischia che anche la città di Manfredonia potrebbe aggiungersi alle tante città fantasma spopolate da emigrazioni di giovani e competenze. I primi segnali cominciano già ad intravedersi nelle curve demografiche tutte regressive.

L’unica cura efficace che può scongiurare un declino probabile ed irreversibile è la crescita della sua economia reale. La città ha tutte le risorse materiali per imboccare un percorso di sviluppo economico e sociale sostenibile e inclusivo. La grande domanda da farsi è invece un’altra: la città possiede l’altra dotazione fondamentale per rendere economicamente sfruttabili i beni che il buon Dio ha messo a disposizione e, cioè la qualità del capitale sociale e umano? Qualità del capitale sociale vuol dire una classe dirigente (politica, imprenditoriale, sociale) che abbia competenza, coraggio e umiltà (Cit. Draghi). In altre parole la “formula” del riscatto della città è costituita da fiducia nel futuro, Istituzioni forti e credibili, condivisione di valori e di speranza da parte di tutta la Comunità. Se non si riuscirà a costituire un sentimento di fiducia e speranza condiviso niente sarà possibile. La Politica e le Istituzioni hanno questo grande obiettivo da perseguire. L’espressione più alta e più nobile della futura classe dirigente sarà quella di ritrovare la Visione e intraprendere scelte coraggiose che la traducono in realtà.

Buona Politica e dovere di cittadinanza saranno le componenti essenziali per ridare speranza e fiducia alla città. Se come Comunità e cittadini continueremo a disimpegnarci, allora dovremo prima o poi rendere conto della nostra inerzia ed egoismo alle future generazioni e ai tanti esclusi a cui è stata tolta perfino la dignità.

L’attuale drammatica situazione della città impone a tutti, alla Politica, alle Istituzioni e ai più che continuano a vivere in una condizione di benessere e tranquillità, di tracciare con decisione e rapidità una strada di unità e impegno comune. E’, una responsabilità dalla quale non possono sottrarsi, il tempo dell’inerzia e dell’indifferenza è finito.

Il Commissariamento della Politica sta dando la possibilità ai tanti esclusi di ieri di poter giocare adesso la propria partita nella gestione della cosa pubblica. La speranza è che la partecipazione al bene pubblico sia animata dalla voglia di rimettere al centro della Politica la persona e i suoi bisogni e, non quella di sostituire la vecchia politica in un semplice avvicendamento gestionale a favore di altri.

Se così fosse, e non voglio neanche lontanamente pensarlo, allora da tecnocrate e da cittadino guardiano dei conti pubblici informo che la “cassaforte” è totalmente vuota ed è piena di debiti. La futura Governance Pubblica deve impegnarsi con tutta la sua competenza, con tutto il suo coraggio e con estrema umiltà a evitare il probabile dissesto finanziario dell’Ente, che presenta uno squilibrio di oltre 20 milioni di Euro nelle partite correnti, risanabile in non meno di dieci anni con misure volte al recupero dell’evasione fiscale, vendita di tutto il patrimonio immobiliare disponibile, riduzione dei servizi alla comunità e aumento di tasse. In altre parole bisognerà chiedere a oltre un terzo della popolazione che evade le tasse di pagarle, sia quelle correnti che quelle passate, di trovare possibili acquirenti per il patrimonio immobiliare pubblico messo in vendita, ridurre i servizi alla città quali trasporti, mense, welfare e chiedere ulteriori sacrifici alla gente con più pesanti tributi.

Le risorse per lo sviluppo e la ripresa economica e sociale della città vanno ricercate in altre sedi, comunitaria, nazionale, regionale e privata, attraverso progettualità sostenibili, inclusive e coerenti con il sistema ambientale e territoriale. Per poter fare tutto questo e renderlo possibile è, necessario dare alla città il Governo dei migliori, uomini e donne che nutrono un sentimento di Amore per la città.

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Nicola di Bari

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