Puglia, scoppia il caso degli operatori no-vax.

L’adesione alla campagna vaccinale è molto vicina al 100% per i medici, ma è «decisamente» più bassa per infermieri e Oss. E dopo la circolare della R

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L’adesione alla campagna vaccinale è molto vicina al 100% per i medici, ma è «decisamente» più bassa per infermieri e Oss. E dopo la circolare della Regione che ha trasmesso alle Asl gli aggiornamenti del protocollo di sorveglianza sanitaria (chi non si vaccina deve essere allontanato dalle strutture a rischio), il problema rischia di esplodere e mettere in ginocchio i reparti per la mancanza di personale: la gestione degli «scettici» – quelli che pur non essendo anti-vax non vogliono sottoporsi alla somministrazione – rischia insomma di essere un problema molto serio. «Non riesco a capire perché, pur di fronte a dati inequivocabili, non si convochi il Consiglio regionale per approvare la legge sull’obbligo vaccinale per il personale sanitario – dice il consigliere regionale Fabiano Amai (Pd) -. Spostare di reparto il personale non vaccinato, come pure sento dire, non è un rimedio ma un aggravamento del problema».

Le Asl si stanno muovendo in ordine sparso, e – per il momento – stanno evitando di dichiarare «non idoneo» chi non si vaccina. Anche se il nodo sta per venire al pettine. Con i medici esistono leve da azionare, quella professionale (l’Ordine ha già chiarito che chi non si vaccina può essere licenziato) e quella economica (essere trasferito ad altre mansioni comporta l’impossibilità di effettuare visite e altre attività aggiuntive). Ma con il personale infermieristico e con gli Oss il rapporto è più complicato: nei reparti covid, del resto, i ritmi di lavoro sono molto alti e la fatica si fa sentire, quindi non è da escludere che qualcuno possa aver voluto utilizzare un «no» al vaccino per cambiare mansione. Le polemiche sulla situazione pugliese, comunque, non si placano. Il segretario regionale della Cgil, Pino Gesmundo, parla di «confusione» nella gestione dei vaccini che «non ci fa stare sereni sull’avvio del piano vaccinale» per gli anziani, e il personale di scuola e forze dell’ordine, e chiede cabine di regia territoriali per il monitoraggio. Critiche arrivano anche da Forza Italia. «La nostra regione – secondo i consiglieri regionali Stefano Lacatena, Giandiego Gatta e Paride Mazzotta – risulta quart’ultima in Italia per la somministrazione di vaccini ».

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