Palestre e piscine, riaperture a scaglioni: lezioni singole e docce vietate

Prosegue la discussione sulle modalità con cui palestre, piscine e, più in genere, impianti sportivi potranno riaprire nelle prossime settimane. I

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Prosegue la discussione sulle modalità con cui palestre, piscine e, più in genere, impianti sportivi potranno riaprire nelle prossime settimane. Il Comitato tecnico scientifico ha dato il via libera alle regole proposte dal ministero dello Sport e ha stabilito che i primi a ripartire saranno gli sport individuali, seguiti da quelli di squadra e, successivamente, da quelli di contatto. La data, al momento, resta quella della scadenza del decreto del presidente del Consiglio, firmato dall’ex premier Conte il 16 gennaio e valido fino al 5 marzo.

Ma sarà compito del primo ministro incaricato Mario Draghi firmare un nuovo provvedimento che preveda la riapertura con le regole prescritte da ministero e Cts che, nel documento prodotto ieri, aveva sollevato la preoccupazione per le potenziali “aggregazioni tra persone all’interno degli impianti sportivi, soprattutto in ambienti chiusi e confinati”, ma allo stesso tempo la necessità di garantire “il ritorno alla fruizione delle attività fisiche, soprattutto nei soggetti in età evolutiva e negli individui con patologie croniche e negli anziani, nei quali il benessere psico-fisico acquisisce una dimensione fondamentale sullo stato di salute”.

COLORI E RIAPERTURE

Come da accordo tra ministero e Cts, gli impianti resteranno chiusi in zona rossa, mentre in zona arancione, “oltre alle attività consentite nelle aree ‘zona rossa’ (sport individuali all’aperto, ndr), sono consentite nelle palestre, piscine e tensostrutture le attività sportive di base individuali, anche acquatiche, e le attività sportive dilettantistiche non di squadra o di contatto; sono inoltre consentiti gli allenamenti per le attività sportive di contatto e per gli sport di squadra esclusivamente se svolti in forma individuale, nel rispetto del distanziamento e del divieto di assembramento. Consentite le attività sportive e di danza indirizzata ai bambini in età scolare, in coerenza con l’apertura delle scuole”. Nelle regioni in zona gialla, al momento l’area preponderante del Paese, saranno consentiti anche “gli allenamenti per gli sport da contatto e di squadra dilettantistico e di base”.

LE DISTANZE

Il protocollo approvato dal Comitato tecnico scientifico prevede che si mantenga sempre una distanza interpersonale “adeguata all’intensità dell’attività fisica e comunque non inferiore a 2 metri”. Per le piscine è stato stabilito che ogni persona debba avere a disposizione 10 metri quadrati per nuotare. In caso di manifestazioni sportive che prevedano una premiazione, invece, il Cts chiede che siano coinvolte solo le persone strettamente necessarie (no ad ospiti, autorità, ecc.) e che “i premi devono essere sanificati, sistemati su una piattaforma e presi direttamente dagli atleti”.

LE REGOLE

Fondamentale anche la sanificazione di attrezzi e materiali “dopo ogni utilizzo da parte dell’utente con opportuno prodotto igienizzante”, il divieto di utilizzare le docce e l’obbligo per gli operatori di indossare correttamente la mascherina, oltre a una serie di prescrizioni individuali come il riporre gli indumenti utilizzati per l’attività fisica in borse personali, non lasciarli in luoghi condivisi e lavarli separatamente, bere da bicchieri o bottiglie monouso o personalizzate, gettare fazzolettini di carta in appositi contenitori, utilizzare tappetini propri (quando possibile) o igienizzarli prima e dopo l’utilizzo (se condivisi). Importante anche il tema del gel disinfettante da rendere disponibile in maniera diffusa per gli utilizzatori dell’impianto e “calibrato non solo in base alla superficie ma anche in funzione del numero di potenziali utenti che potrebbero utilizzarlo”.

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