Monte Sant’Angelo, amministrazione antimafia bersaglio di atti intimidatori.

È calato il silenzio sull’atto intimidatorio a Michele Fusilli, vicesindaco e assessore ai Lavori Pubblici di Monte Sant’Angelo. La notizia dell

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È calato il silenzio sull’atto intimidatorio a Michele Fusilli, vicesindaco e assessore ai Lavori Pubblici di Monte Sant’Angelo. La notizia delle gomme squarciate da ignoti lo scorso 31 dicembre, con bottiglia di liquido infiammabile e accendino adagiati sul parabrezza, è stata sovrastata dal capodanno ma in città monta la preoccupazione dopo l’ennesimo caso di cronaca con vittima un rappresentante del Comune. C’è ancora la malavita a spaventare Monte Sant’Angelo? L’amministrazione guidata dal giovane sindaco Pierpaolo D’Arienzo, da sempre in prima linea contro la mafia, lavora alacremente per gettarsi alle spalle la macchia dello scioglimento per infiltrazioni criminali del 2015. Il riconoscimento Unesco ha rilanciato l’immagine di Monte nel mondo e il Santuario di San Michele è tra le mete più gettonate del turismo religioso. Ma sullo sfondo aleggiano i soliti spettri, quelli che per anni hanno afflitto il centro micaelico. Negli ultimi 24 mesi, la criminalità è tornata a colpire l’amministrazione comunale attraverso intimidazioni e attentati. A giugno 2018 fu incendiata l’autovettura Fiat Punto dello stesso D’Arienzo. Il veicolo era posteggiato nelle vicinanze dell’ente comunale, in un’area non coperta dalle telecamere. Il primo cittadino aveva avuto una discussione poco prima, presso il Comune, con un noto pregiudicato di Monte-Macchia che pretendeva qualcosa di irricevibile. L’atto incendiario avvenne a poche ore di distanza da quello ai danni del funzionario Rignanese. Anche quest’ultimo trovò la sua macchina avvolta dalle fiamme.

A marzo 2019, invece, malviventi appiccarono il rogo ad una porta del Comune in piazza IV novembre. Un fatto di cronaca registratosi poche ore dopo la marcia della legalità organizzata per dire basta alla mafia dopo l’intimidazione al sindaco D’Arienzo al quale, nel frattempo, era stato inviato un teschio umano, lasciato dentro una busta appesa alla maniglia della porta della sede distaccata del Comune a Macchia. Ora l’episodio di Fusilli, avvolto nel mistero. Non è chiaro se per ragioni personali o per altri interessi. Un’intimidazione che fa male in un periodo durante il quale è forte l’impegno dell’amministrazione per il rilancio del “brand Monte” in tutto il mondo. D’Arienzo, dal canto suo, non ha alcuna intenzione di arretrare di un millimetro nel contrasto alla criminalità. Il giovane sindaco è anche coordinatore di Avviso Pubblico in Puglia, l’associazione che riunisce gli amministratori pubblici che si impegnano a promuovere la cultura della legalità democratica. Ha inoltre vinto il premio del Comitato antimafia Livatino-Saetta-Costa insieme a Matilde Montinaro (sorella del capo scorta di Giovanni Falcone). La lotta al malaffare continua nella città Unesco.

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