Manfredonia, il Natale sospeso dell’arcivescovo Moscone

«VIVIAMO e sperimentiamo di trovarci in un “tempo sospeso” nel quale siamo chiamati ad assumerci responsabilità e decidere per soluzioni che

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«VIVIAMO e sperimentiamo di trovarci in un “tempo sospeso” nel quale siamo chiamati ad assumerci responsabilità e decidere per soluzioni che non avremmo mai pensato solo alcuni mesi fa». Padre Franco Moscone, arcivescovo di Manfredonia, Vieste, San Giovanni Rotondo, affida ad un messaggio «non essendo possibile ritrovarci “in persona”», gli auguri di Natale alle Autorità e Rappresentanti delle Istituzioni.
«LA PANDEMIA da Covid-19 – osserva – ha come “sospeso” il tempo con le sue consuetudini e tradizioni, con le certezze ed abitudini che scandivano la nostra vita, ma ci sta facendo sentire più forte la nostra responsabilità. Occorrono scelte e decisioni che ridonino forza e sicurezza al futuro che ci sta davanti, concrete e lungimiranti, che incidano sull’oggi e preparino il domani, che siano il vero regalo di Natale».
SI «impone – rileva – un cambio di marcia, di mentalità, di progettualità, di sguardo e cammino nella direzione del bene comune». Una “conversione” per «lavorare insieme, laici e credenti, in settori strategici per la società ed il futuro». Che il presule sipontino, come un canovaccio di lavoro, configura in otto settori strategici. Sociale: va rimessa in piedi e fatta ripartire e crescere la “classe media”, penalizzata nell’ultimo decennio (soprattutto nel nostro Mezzogiorno d’Italia).
Senza l’apporto della “classe media” si indebolisce la democrazia; Istituzionale: è strategica un’alleanza tra tutte le Istituzioni del territorio per fermare gli affari dei clan e delle mafie, sempre favoriti dalle crisi, e che stanno cavalcando la crisi generata dal Covid; Economico: serve un’economia nuova, che dica no ad ogni esclusione ed iniquità, dove il lavoro non è solo un diritto, ma la fonte della dignità delle persone e di ogni aggregazione sociale; Ambiente-ecologico: la salvaguardia e cura della ricchezza incommensurabile del proprio ecosistema, della bellezza del Gargano con l’agricoltura, la pesca, il turismo;
Fonte: agensir
Politico: la grande sfida del futuro. Solo con una sana politica, forma alta di carità, lontana da conflitti o interessi di parte, libera da clientelismi, si saprà progettare, costruire e guidare l’architettura della vita civile in Gargano e Capitanata; Culturale: siamo in un territorio che gode di una ricchezza inestimabile di tradizioni popolari: ravviviamole rendendole occasioni di incontro e pensiero; Educativo: è fondamentale tornare ad educare le persone, le generazioni e l’insieme dell’intera collettività, educare non significa “costringere”, ma liberare e sviluppare le migliori energie individuali e collettive;
burocratico: occorre maggior coraggio di riforma: ogni tempo ritardato o perso, ogni denaro stanziato e non speso, o peggio sprecato, si trasforma in tempo e denaro offerto alla mafia ed ai suoi alleati o aiutanti. Il ruolo delle Istituzioni sta proprio qui: nel dare al tempo il suo tempo e ai progetti il loro peso attivo e resiliente. Diversamente – afferma – si tratterà solo di promesse che si trasformano in illusioni per il popolo ed occasioni per la criminalità organizzata.
SU E PER TUTTO padre Franco richiama il dono della “sapienza” per «vedere il mondo, le situazioni, le congiunture, i problemi, il nostro magnifico territorio e la popolazione del Gargano e della Capitanata, con gli occhi di Dio. Solo così, anche quest’anno 2020 sarà Natale, e non sarà un Natale “sospeso”».

Michele Apollonio

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