I 40 anni dal terremoto in Irpinia, una ricostruzione infinita

Paesi bellissimi e suggestivi rasi al suolo, una tragedia umana enorme segnata da quasi tremila morti, più di ottomila feriti e 300mila senzatetto: so

Meteo, al Sud possibile un “uragano mediterraneo” di neve. Correnti fredde dalla pianura del fiume Volga
La provincia di Foggia è quasi tutta “zona bianca”, ancora una volta bollettino Covid a zero. Niente casi anche nel resto della Puglia
Trasferta in casa del “Gallo”

Paesi bellissimi e suggestivi rasi al suolo, una tragedia umana enorme segnata da quasi tremila morti, più di ottomila feriti e 300mila senzatetto: sono passati quarant’anni da quel terribile terremoto di magnitudo 6.9 (decimo grado della scala Mercalli all’epicentro) che alle 19.34 del 23 novembre 1980 colpì la Campania e la Basilicata, lasciandole profondamente martoriate, e allungò la sua onda fino alla Pianura Padana a nord e alla Sicilia a sud. Simbolo di quella tragedia resta il crollo del soffitto della Chiesa Madre di Balvano (Potenza) che seppellì 66 persone, per la maggior parte bambini e ragazzi, di fatto cancellando una generazione del paese.

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