Puglia parziale riapertura scuole, sindacati: «Non basta»

I sindacati bocciano la parziale riapertura delle scuole in Puglia, solo per alcune categorie di allievi per circa un 25% degli studenti. In una nota

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I sindacati bocciano la parziale riapertura delle scuole in Puglia, solo per alcune categorie di allievi per circa un 25% degli studenti. In una nota congiunta giudicano «inaccettabile» la nuova ordinanza del governatore Michele Emiliano, sollecitando «subito un tavolo politico» e ricordando quanto sia mancato il confronto sulla contestata decisione regionale di chiudere le lezioni in presenza causa Covid. La nota è firmata da Cgil, Cisl e Uil Puglia, dalle rispettive categorie, da Snals-Confsal e da Fgu.

«Apprendiamo in queste ore, dopo lo sforzo compiuto nella tarda serata di ieri dal presidente Michele Emiliano, su alunni con Bes e laboratori – si legge nella nota sindacale – che la ferma opposizione delle organizzazioni sindacali, unitamente alla pressione delle famiglie e delle associazioni di settore, ha sortito l’effetto di indurre il prof.Lopalco (l’epidemiologo neo assessore alla sanità, ndr) a dichiarare la possibile riapertura della scuola primaria già dalla prossima settimana».

Per i sindacati, queste modifiche all’ordinanza che chiudeva tutte le scuole tranne quelle dell’infanzia dal 30 ottobre al 24 novembre «sono necessarie, ma ancora insufficienti a contenere l’insoddisfazione e l’amarezza per una decisione assunta in perfetta solitudine».

Consapevoli che i dati dei contagi e la velocità di propagazione del virus debba portare a misure da adottare, i sindacati ritengono però che «gli stessi dati non giustificano affatto la decisione presa dal Governatore Emiliano. Le scuole che hanno avuto casi di contagio sono davvero poche e i casi positivi accertati in ambito scolastico sono al di sotto dello 0,1%. La Regione – aggiungono – deve trovare il modo per garantire a tutti gli studenti, dall’infanzia fino a alle scuole secondarie, il diritto all’istruzione attraverso una didattica in presenza. E questo non può e non deve tradursi esclusivamente nella distribuzione di device e nella garanzia delle connessioni, perché il tema è più ampio e riguarda quel diritto all’istruzione che non può essere garantito se non si riprende la Scuola in presenza senza alcuna discriminazione tra categorie di alunni».

«Chiediamo – concludono – la convocazione di un tavolo urgente e riteniamo necessario istituire un luogo di confronto politico».

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