E' stato rinviato a domani alle 11 il Cdm per la proroga al 31 gennaio dello stato di emergenza e per il varo, appunto, del nuovo decreto con la corni
E’ stato rinviato a domani alle 11 il Cdm per la proroga al 31 gennaio dello stato di emergenza e per il varo, appunto, del nuovo decreto con la cornice normativa delle misure sul Covid, si apprende da fonti di governo.
Il Consiglio dei ministri si terrà dopo il voto della Camera sulla risoluzione di maggioranza che autorizza il varo del Dpcm stesso. Lo ha detto, secondo quanto apprende l’Ansa, il ministro per i rapporti con il Parlamento Federico D’Incà alla Conferenza dei capigruppo della Camera.
Il consiglio dei ministri, che era previsto per le 20.30, avrebbe dovuto approvare il decreto che proroga al 31 gennaio lo stato di emergenza in scadenza al 15 ottobre.
La conferma di tutte le misure anti contagio finora previste, con l’introduzione dell’obbligo delle mascherine all’aperto. E, per ora, nessuna nuova stretta alle attività produttive. E’ in sostanza quanto prevederà il nuovo Dpcm sul Covid, secondo quanto avrebbero riferito i ministri Roberto Speranza e Francesco Boccia alle Regioni, i Comuni, le Province. I ministri hanno ribadito un percorso di massima condivisione in ogni passaggio: ci si tornerebbe a confrontare se in futuro si rendesse necessaria una stretta agli orari di apertura dei negozi o ad altre attività, ma il nuovo dpcm, hanno spiegato i ministri, non prevederà nessuna limitazione in tal senso. Il nuovo Dpcm con le misure anti Covid dovrebbe avere una durata di trenta giorni. Il dpcm, ha sottolineato Speranza, arriverà solo dopo il confronto con le Camere e un nuovo passaggio con i rappresentanti di Regioni, Comuni e Province.
In caso di un pericoloso aggravamento dei contagi da Covid 19 il Governo potrebbe optare per delle “chiusure selettive”, si legge nella bozza della NaDef che approderà in cdm. “Nello scenario di rischio, a differenza di quanto ipotizzato nello scenario tendenziale, la ripresa dei contagi osservata a partire da agosto si aggraverebbe sensibilmente nei mesi finali del 2020, portando anche al raggiungimento di livelli di guardia in termini di ricoveri ospedalieri. Ciò – si legge nel paragrafo dedicato al cosiddetto ‘scenario avverso’ – indurrebbe il Governo a reintrodurre chiusure selettive di alcuni settori e misure di distanziamento sociale”.
Sulla scuola è intervenuta la ministra Lucia Azzolina a Nemmeno con un clic, ospite di Cinzia Leone sulla pagina fb M5S: “La riapertura in presenza della scuola è molto importante, era un dovere morale da parte di tutto il governo. Non è stato facile, dietro c’è stato un lavoro enorme da parte di tutti. Le prime due settimane, rispetto al contagio, ci danno dati buoni ma non dobbiamo festeggiare: bisogna rimanere molto cauti, avere massimo senso della responsabilità e rispetto delle regole fuori dalla scuola, abbiamo fatto tanta fatica per riaprire ora la scuola va protetta,deve rimanere aperta”.
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