Emiliano apre a Vendola, in giunta ipotesi Bavaro

Il gioco a incastri per la formazione della nuova giunta pugliese guidata da Michele Emiliano procede a strappi. Tre caselle sono già occupate (da tre

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Il gioco a incastri per la formazione della nuova giunta pugliese guidata da Michele Emiliano procede a strappi. Tre caselle sono già occupate (da tre uomini): all’Agricoltura c’è Donato Pentassuglia (Pd), alla Sanità Pier Luigi Lopalco (Con) e al Bilancio Raffaele Piemontese (Pd). Il governatore ha dettato la linea della parità di genere e così restano in ballo due posti per gli uomini e cinque per le donne.

Nel prossimo esecutivo ci sarà una rappresentanza dell’area vendoliana: Sinistra italiana avrà un suo rappresentante nonostante la lista a cui ha partecipato – Puglia Verde e Solidale – non ha superato lo sbarramento e quindi non ha conseguito eletti in Consiglio. Nelle trattative in corso con i vari interlocutori, Emiliano chiede sempre in primis l’indicazione di una donna di alto profilo. Nel caso della sinistra di Vendola torna così in ballo l’accademica Angela Barbanente, che però, solo un anno fa, aveva declinato l’invito del sindaco di Bari Antonio Decaro ad entrare nel governo cittadino. Non si può escludere, però, che cambi idea. Una indicazione di partito, invece, potrebbe essere quella di Nico Bavaro, vendoliano doc, segretario regionale di Si, e candidato in Puglia Verde e Solidale (arrivato secondo nella lista con oltre 5mila preferenze, dopo il «post-minerviniano» Felice Spaccavento): nell’ambito del suo ruolo politico, pur contestando le scelte della giunta su Sanità e Piano casa, Bavaro ha auto il merito di riconnettere una parte del mondo progressista al progetto emilianista, evitando pericolose corse solitarie tentazioni astensioniste. Se l’innesto dovesse essere caldeggiato da Vendola in persona, sarebbe difficile per Emiliano dire di no.

Una indicazione femminile è stata chiesta anche Popolari per la Puglia (in giunta c’è un solo posto per uno tra Stea e Leo). Stessa formula anche per Senso Civico, la lista ulivista nella quale si sono candidati Alfonso Pisicchio, Ernesto Abaterusso e Mino Borraccino (al momento non eletti ma hanno presentato una memoria per contestare la provvisoria assegnazione dei seggi). E sempre sulla linea rosa prosegue sotto traccia il dialogo con l’arcipelago pentastellato: l’asse tra Emiliano e il premier Conte è sempre più forte (come confermato all’inaugurazione della Fiera del Levante) e così non si può escludere che la Puglia divenga il primo laboratorio regionale di marca giallo-rossa, con dem e grillini insieme. Ogni intesa però sembra escludere Antonella Laricchia, ma non le altre due elette 5S, Grazia Di Bari e Rosa Barone. «L’intesa tra Emiliano e 5s? La materia non è più da trattare a livello locale. Bisogna vedere che esito prenderà la sfida interna ai 5S tra i governisti e gli antisistema», questa la riflessione del politologo Onofrio Romano. Che poi aggiunge: «La regia di Conte? Non vedo però come la Laricchia potrebbe accettare una intesa, salendo sul carro del vincitore. L’accordo prevederebbe l’esclusione della Laricchia. La candidata presidente con Di Battista e Lezzi? La consigliera è molto autonoma, non è nemmeno aggregata alla frangia più antisistema. Con il Recovery fund, del resto, è tornata prepotentemente l’adesione al sistema. Fare lo sfascia tutto potrebbe non essere conveniente. Potrebbe non esserci spazio per una fuga in avanti alla Di Battista», conclude lo studioso dell’Università di Bari.

Emiliano apre a Vendola, in giunta ipotesi Bavaro

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