Coronavirus, ondata di contagi d’autunno: Italia pronta a nuove misure

In Italia sempre più contagi, con il virus che torna a colpire soprattutto le persone oltre i 50 anni. E la curva dei nuovi malati sale vertiginosamen

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In Italia sempre più contagi, con il virus che torna a colpire soprattutto le persone oltre i 50 anni. E la curva dei nuovi malati sale vertiginosamente: 1.907 casi in più ieri in Italia dove – secondo l’Istituto Superiore di Sanità – si osserva un «lento e progressivo peggioramento dell’epidemia». Il virus si prepara ad entrare nella delicata fase autunnale e gli esperti si dicono «pronti all’attivazione di ulteriori interventi in caso di evoluzione in ulteriore peggioramento».

I dati sono confermati dal fatto che nel Paese ci sono 2.397 focolai Covid attivi, di cui 698 nuovi. Contagi che si trasmettono sempre di più dai figli e nipoti ai genitori e ai nonni. Gli scienziati hanno osservato negli ultimi 14 giorni un «aumento significativo dell’età mediana alla diagnosi. Questo – dicono – è probabilmente dovuto ad una trasmissione dalla popolazione più giovane a quella più fragile o anziana, soprattutto all’interno della famiglia: questo si riflette in un maggiore impegno dei servizi ospedalieri». L’età mediana passa ora a 41 anni e il 35% dei nuovi contagi riguarda persone con un’età sopra i 50 anni. Ancora una volta i focolai diffusi «e di dimensioni rilevanti» sono «spesso associati ad attività ricreative che comportano assembramenti e violazioni delle regole di distanziamento fisico sia sul territorio nazionale che all’estero».

L’indice Rt nazionale ora si pone di poco al di sopra di 1, con la Puglia a 1,13. Tutto lo scenario carica il suo peso sugli ospedali: in quasi tutte le regioni vengono occupati sempre più posti letto per il Covid, sia in area medica, con aumenti dal 2 al 4% rispetto a un mese fa, che in terapia intensiva, dal 1% al 2%, con valori superiori al 5% per alcuni territori, ma «sebbene non siano ancora stati identificati segnali di sovraccarico dei servizi sanitari assistenziali – si legge nel report – la tendenza osservata potrebbe riflettersi in un maggiore impegno». Si tratta di «importanti segnali di allerta legati ad un aumento della trasmissione locale» secondo l’Iss, che al momento conferma «l’opportunità di mantenere le misure di prevenzione e controllo già adottate» senza escludere una stretta nelle prossime settimane se la situazione dovesse aggravarsi.

E gli ultimi dati vanno nella direzione di un peggioramento degli scenari, con un netto aumento dei contagi: ieri 1.907 nuovi casi, rilevati con 99.839 tamponi, qualche migliaio in meno rispetto a quelli effettuati il giorno prima. Il totale dei contagiati, comprese vittime e guariti, sale a 294.932. Cala lievemente il numero giornaliero di vittime (+10), per un totale complessivo dall’inizio dell’emergenza di 35.668. Tra tutte le regioni, solo la Basilicata fa registrare zero casi mentre intorno alla quota dei 200 nuovi contagi al giorno ci sono la Lombardia (+224), seguita dalla Campania (+208) e dal Lazio (+193). Anche l’Emilia Romagna, il Veneto, il Piemonte, la Liguria e la Sicilia fanno segnare un incremento superiore ai cento casi. I malati attualmente nel Paese sono dunque 42.457, cresciuti di 1.044 nell’ultimo giorno, e inevitabilmente continua l’aumento di pazienti ricoverati nei reparti ordinari (sono 2.387, 39 più di giovedì) e quelli in isolamento domiciliare (ora sono 39.862, con un incremento di 1.009) mentre calano quelli nelle terapie intensive (-4 rispetto a giovedì per un totale di 208). Il totale dei dimessi e dei guariti è invece di 216.807, con un incremento di 853 persone nelle ultime 24 ore. Tutto resta, secondo gli esperti, strettamente legato ai comportamenti e al rispetto delle disposizioni anche all’interno dei nuclei ristretti, per questo il ministero della Salute raccomanda di adottare «tutte le opportune precauzioni anche in ambito familiare».

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