Nessuno può dire quale sarà il comportamento del virus alla riapertura delle scuole. Ma uno studio dell’Università, del Policlinico e del Giovanni XXI
Nessuno può dire quale sarà il comportamento del virus alla riapertura delle scuole. Ma uno studio dell’Università, del Policlinico e del Giovanni XXIII di Bari ha analizzato l’andamento dell’infezione tra gli under 18 pugliesi dall’inizio della pandemia. Evidenziando che 104 dei 166 casi totali erano asintomatici. E soprattutto che 98 dei 99 contagi tracciabili derivano dall’ambiente familiare.
L’articolo pubblicato alcuni giorni fa sull’«International Journal of environmental research ad public health» è firmato da Daniela Loconsole, Desirèe Caselli, Francesca Centrone, Caterina Morcavallo, Silvia Campanella, Maurizio Aricò e Maria Chironna, ed ha preso in considerazione i casi di bambini e adolescenti registrati fino al 1° giugno: sono stati, appunto, 166, pari al 3,7% del totale, con una leggerissima prevalenza di bambine e ragazze (85) e con una età media di 11 anni. Solo nove casi erano affetti da altre patologie (tre di tipo oncologico, quattro di tipo congenito, uno con asma, uno con asma e patologie congenite), e nessun caso è stato classificato come «severo» o «grave»: 104 asintomatici, 37 con sintomi lievi e 22 con sintomi moderati (febbre oltre i 38 gradi). La gran parte dei casi (65) è stata registrata a Foggia, seguita da Bari (58), Brindisi (23), Lecce (9), Bat (7) e Taranto (4).
I ricoveri sono stati in totale 10 con una durata media di 18 giorni. Tre i casi complicati: un bambino di 3 anni, ricoverato per una forma acuta di leucemia e contagiato in ospedale, ha avuto bisogno di 63 giorni. Poi due fratelli di 5 e 14 anni, entrambi asintomatici al momento della diagnosi, hanno poi sviluppato una infezione respiratoria con febbre oltre i 38 gradi e sono rimasti ricoverati per 26 e 35 giorni. Non ci sono però stati casi di under 18 ricoverati in terapia intensiva.
Dal confronto tra i dati pugliesi e la letteratura scientifica internazionale, emerge che il virus ha colpito gli under 18 in maniera molto blanda: la media europea (uno studio pubblicato su Lancet) è dell’8% dei casi ricoverati in terapia intensiva ed il 4% sottoposto a ventilazione meccanica, con una mortalità dello 0,69% (in Puglia finora è pari a zero). Ciò che emerge in maniera particolare in Puglia è sia l’elevato numero di asintomatici (il 62%, contro una media tra il 16 e il 21% emersa dagli altri studi), sia il fatto che in 98 dei 99 casi tracciabili è emerso che il contagio ha origine da un familiare e che il picco delle infezioni tra i ragazzi si è registrato due settimane dopo quello negli adulti. «In Puglia – dice lo studio – l’infezione è stata trasmessa da genitori o parenti ai figli, che in circa due terzi dei casi non hanno sviluppato sintomi. Ma bisogna considerare che per effetto del lockdown i ragazzi hanno avuto contatti solo con i familiari». Con la riapertura delle scuole, ovviamente, non sarà più così.
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