Arresto di rilievo in Campania dove è finito in manette Luigi Ferro detto “Gino di Brancia”, 51enne di San Marco in Lamis, personaggio di rilievo dell
Arresto di rilievo in Campania dove è finito in manette Luigi Ferro detto “Gino di Brancia”, 51enne di San Marco in Lamis, personaggio di rilievo della criminalità garganica.
Ferro è stato pizzicato a Striano, in provincia di Napoli, arrestato dai carabinieri dopo aver forzato un posto di blocco. Un secondo fuoristrada, sfuggito al posto di controllo, è tuttora ricercato dai militari. Ferro, a bordo di un suv, ha invaso la corsia opposta ed ha urtato la fiancata di un’auto al cui interno vi erano due bambini con i genitori e, successivamente un muro ed un palo della luce.
A poca distanza dal luogo dove il fuoristrada guidato da Ferro si è bloccato, è stato trovato un furgone risultato rubato, al cui interno c’erano chiodi a tre punte, normalmente usati per favorire le rapine ai furgoni portavalori. I carabinieri stanno cercando il conducente dell’altro fuoristrada ed i responsabili del furto del furgone.
Ferro, come detto, è nome noto alle cronache. Arrestato anni fa nell’operazione “Ariete” per l’assalto (fallito) ad un blindato tra Mattinata e Vieste. L’uomo fu beccato insieme ad altri elementi di spicco della criminalità garganica come i mattinatesi, Francesco Scirpoli e Antonio Quitadamo, freschi di condanna per la rapina ad un blindato a Bollate in provincia di Milano. In “Ariete” vennero arrestati anche Mario Luciano Romito (ucciso nella strage di San Marco del 9 agosto 2017), Pietro La Torre alias “U’ Muntaner”, arrestato (insieme a Scirpoli) lo scorso aprile dopo oltre un anno di latitanza e i viestani Danilo Pietro Della Malva e Giovanni Iannoli.
Il nome di Ferro compare anche nel processo sulla strage di San Marco in Lamis. Stralci di una conversazione tra il 51enne e un’altra persona sono stati depositati dalla DDA di Bari in una recente udienza. Nell’intercettazione emerge la pista del tradimento dietro la mattanza di mafia di tre anni fa.
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