Un deciso "no" alle mascherine in classe e un avvertimento: "impossibile ripartire così senza evitare il caos dei trasporti, perché in molti rischiano
Un deciso “no” alle mascherine in classe e un avvertimento: “impossibile ripartire così senza evitare il caos dei trasporti, perché in molti rischiano di non raggiungere istituti o luoghi di lavoro”. E’ un dialogo difficile quello tra Regioni e governo, che non hanno ancora trovato la quadra su scuolabus e dispositivi di protezione in vista dell’inizio delle lezioni e della ripresa delle attività. Dopo il vertice dei governatori con i ministri Boccia, De Michelis, Speranza e Azzolina, emerge la necessità di un coordinamento permanente, in particolare sul nodo del trasporto pubblico locale su cui pesa il continuo braccio di ferro tra le Regioni, che puntano a ‘viaggiare’ a pieno carico, e il Comitato Tecnico Scientifico. Sul tavolo ci sono le proposte dei territori vagliate in queste con un po’ di scetticismo dagli scienziati, i quali godono del pieno appoggio del ministro della Salute.
Dai separatori morbidi tra i passeggeri sui mezzi al controllo della temperatura a bordo fino alla rimodulazione degli orari delle scuole, sono diverse le idee contenute nel report della Commissione Trasporti delle Regioni affinché si possa derogare al distanziamento di un metro sui mezzi. “Se non si interviene in questi giorni chiarendo i limiti delle capienze sul trasporto pubblico locale si rischia il caos”, tuona senza mezzi termini il governatore dem dell’Emilia Romagna Bonaccini, anche presidente della Conferenza. E il suo vice, il governatore ligure Toti, affila la lama: “L’ennesima riunione con il governo si è conclusa con un nulla di fatto. Dobbiamo far muovere milioni di persone e sappiamo benissimo che di qua al 14 settembre non ci sono risorse materiali di implementare il servizio Tpl, se non in percentuale bassa. A questo punto il governo decida quali sono le categorie che hanno il diritto di spostarsi sui mezzi per andare al lavoro e quali no”. Per il lombardo Fontana “servono certezze e dall’Esecutivo arrivano solo dubbi”. E domani mattina è prevista una nuova riunione Conferenza delle Regioni. Ma il governo punta ad abbassare la tensione parlando di “riunione positiva”.
A provare ad evitare strappi sono innanzitutto i ministri Boccia e De Micheli. Quest’ultima è disponibile all’apertura sulle proposte dei governatori mentre il ministro delle Autonomie annuncia un “coordinamento permanente con Regioni e enti locali fino all’avvio dell’anno scolastico per intervenire in tempo reale sulle necessità”. Tra le idee spunta anche quella di eventuali deroghe al metro di distanza sui bus basate sul “principio del gruppo abituale esteso ai componenti della stessa classe”, come ipotizzato dal presidente della Commisione Trasporti, Fulvio Bonavitacola. E dopo una riunione tenutasi qualche ora dopo il vertice, il Cts ha ribadito alcune misure come la necessità dell’ausilio di ulteriori mezzi per aumentare le corse ma anche ridurre le tratte, l’uso dei separatori ‘antigoccioline’, l’adozione di sistemi con filtri innovativi per un maggiore ricambio dell’aria a bordo, l’utilizzo di bus privati, una diversificazione degli orari di apertura delle scuole (con due blocchi orari in particolare per le superiori, nella fascia 7,30-9,30), norme diverse per il trasporto urbano e quello regionale o extraurbano e la moral suasion da parte degli stessi controllori. Sull’agenda dei grattacapi non c’è solo le questione Trasporti. In vista del 14 settembre resta ancora da superare il dibattito sulle mascherine. Il Commissario Arcuri, che ha partecipato al vertice, ha fatto sapere che saranno distribuiti da venerdì prossimo i primi banchi monoposto agli istituti ed è appena cominciata la distribuzione dei dispositivi di protezione e gel per le varie scuole.
“O c’è la distanza di un metro o c’è la mascherina, serve buon senso. Sarà molto difficile farla tenere a bambini da 6 e 10 anni, ma dobbiamo ridurre le chance che il virus circoli e la mascherina è sicuramente un ausilio importante quando i bambini sono vicini. Quando sono distanti a mio avviso se ne può fare a meno”. Così il viceministro della Salute, Pierpaolo Sileri, durante la trasmissione L’aria che tira, su La7, rispondendo in merito all’uso della mascherina in classe.
ORGANICO – Sul fronte del personale scolastico la ministra Azzolina rassicura: “Grazie alle risorse stanziate per l’emergenza ci saranno oltre 70mila unità di organico in più per la ripartenza tra docenti e Ata”, ha detto la titolare dell’Istruzione durante il vertice. E da venerdì prossimo saranno distribuiti i primi banchi monoposto alle scuole, mentre comincia oggi la distribuzione di mascherine e gel per i vari istituti. E’ quanto avrebbe fatto sapere la struttura commissariale per l’Emergenza nell’ambito del vertice, al quale ha partecipato anche Arcuri.
Intanto sono partiti nel Paese i test sierologici al personale della scuola, mettendo già in luce una serie di dati che alimentano timori. Solo in Umbria i 1.334 test sierologici per il Covid ai quali è stato sottoposto il personale scolastico hanno evidenziato che 20 persone sono entrate a contatto con il virus: sono momentaneamente in isolamento in attesa del risultato del tampone. Ci sono invece sei casi di positività tra i test Covid effettuati tra il personale scolastico nel Trevigiano, ora richiamato per effettuare il tampone. E a Bergamo sono già oltre seimila le persone prenotate per il sierologico in vista della riapertura dei plessi scolastici. “Potremmo avere rilevazioni positive alte, fino al 50% anche in altre aree”, avverte Maddalena Gissi della Cisl Scuola.
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