Puglia, manca numero legale, non approvata doppia preferenza di genere: nessun accordo su emendamenti. Dietrofront: Lopalco è candidabile

Il Consiglio regionale pugliese non ha approvato la doppia preferenza di genere. Nella notte, alle 2, dopo una lunga e accesa discussione tra maggiora

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Il Consiglio regionale pugliese non ha approvato la doppia preferenza di genere. Nella notte, alle 2, dopo una lunga e accesa discussione tra maggioranza e opposizione, il centrosinistra ha deciso di abbandonare l’Aula facendo cadere il numero legale. Il presidente dell’Assemblea, Mario Loizzo, ha dovuto prendere atto delle numerose assenze tra i banchi della maggioranza e dichiarare la chiusura dei lavori.
La scelta di non proseguire, annunciata dal capogruppo del Pd, Paolo Campo, è avvenuta dopo che l’Aula ha approvato, con il voto segreto, un emendamento dell’opposizione che avrebbe stoppato la candidatura del professore Pierluigi Lopalco. La sessione era cominciata con i 2mila emendamenti presentati alla proposta di legge, quasi tutti depositati da Fratelli d’Italia. Un’operazione di ostruzionismo politico per indurre i gruppi di maggioranza a ritirare i loro emendamenti che avrebbero introdotto nel sistema elettorale pugliese altri provvedimenti, come l’obbligo di rispettare le percentuali di rappresentanza di genere (60%-40%) nella compilazione delle liste elettorali, pena l’esclusione stessa della lista dalla competizione elettorale. “Piuttosto che stare qui a discutere del nulla – ha accusato Campo – è meglio affidarsi a quanto il Governo nazionale farà sostituendosi al Consiglio regionale in tema di doppia preferenza di genere».

Intanto è confermato il dietrofront sulla candidatura dell’epidemiologo Pierluigo Lopalco, che potrà essere candidato alle prossime regionali pur essendo a capo della Task Force anticovid. Il ‘blitz’ di ieri sera nell’ultima seduta del Consiglio pugliese, con l’emendamento presentato dai consiglieri Domenico Damascelli (Forza Italia) e Mario Conca (Indipendente) passato a voto segreto con 28 preferenze su 47, non ha avuto effetto visto che è saltato l’intero provvedimento che prevedeva le modifiche alla legge elettorale dopo la presentazione di oltre 1950 proposte di modifica, in larghissima parte avanzate dal centrodestra. Una maratona terminata con la fine della seduta per mancanza del numero legale, facendo così cadere gli intenti della Maggioranza per approvare il provvedimento in vista di settembre.

L’affossamento del pacchetto di norme per la doppia preferenza di genere, dunque, ‘salva’ l’epidemiologo che potrà dunque presentarsi nella lista ‘Con’ del centrosinistra, a sostegno del governatore uscente Michele Emiliano.

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