Una lunga sequenza di degrado. La ‘mano dell’uomo’ che macchia in maniera indiscriminata alcuni dei luoghi più belli e suggestivi del Gargan
Una lunga sequenza di degrado. La ‘mano dell’uomo’ che macchia in maniera indiscriminata alcuni dei luoghi più belli e suggestivi del Gargano.
Sono decine e decine le segnalazioni di siti inquinati da cumuli di plastica e rifiuti, che giungono al gruppo GarganoPlasticFree, un movimento spontaneo nato dal basso con l’obiettivo di ripulire il Gargano dalla plastica e sensibilizzare i cittadini ai temi della riduzione di rifiuti.
E nel mese di luglio, i volontari del gruppo hanno dovuto faticare non poco per ripulire lo sperone di Puglia, specie nelle aree costiere, in questo periodo prese d’assalto dai bagnanti.
Dall’istmo di Lesina a Vieste, i volontari di Gargano Plastic Free ne hanno viste davvero di tutti i colori: dai materassi abbandonati a Bosco Isola, bellissima e importantissima zona naturalistica di Lesina, alle batterie per auto abbandonato in zona ‘Ripa di Vieste’ (dove in zona Porto Greco è stato smantellato un vero e proprio ‘magazzino’ fronte mare).
Ad aggravare la situazione, quest’anno, si aggiungono anche le mascherine, il cui uso è imposto dalle normative anti-Covid. Se ne trovano ovunque, e si aggiungono ai rifiuti consueti (comprese le reti e scarti dell’attività di pesca). Nei cumuli di rifiuti raccolti è spuntata anche una pericolosa siringa. Così – con guanti, olio di gomito e buona volontà – in queste settimane sono stati ripuliti numerosi siti: dalla scogliera della Ripa di Vieste alle spiaggie di Cagnano Varano, da Mattinata a San Menaio, da Torre Mileto a Rodi Garganico.
Per potenziare l’azione di tutela ambientale, il gruppo Gargano Plastic Free ha lanciato una simpatica challenge estiva: caffè pagato per chiunque raccolta rifiuti in spiaggia e li smaltisca nei punti di raccolta.
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