La Rai contro Gargano: cose nostre sulla mafia

Come se non bastasse il difficile momento che il nostro Gargano sta attraversando dopo la terribile emergenza sanitaria legata al Covid 19. A rendere

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Come se non bastasse il difficile momento che il nostro Gargano sta attraversando dopo la terribile emergenza sanitaria legata al Covid 19. A rendere ancor più nefasto il periodo, questa volta ci pensa Mamma  RAI che in prima serata e per oltre 2 ore manda in onda “Cose Nostre”, un rotocalco di informazione interamente dedicato alla mafia del Gargano. Sul trabucco di fronte al faro di Vieste sovrapposte le facce dei Romito. Incredibile. Immagini di Vieste a iosa che accompagnano lo storytelling del procuratore Volpe sulla saga dei Romito.

La maggior parte degli episodi raccontanti risalivano agli anni 80 e 90 con un lungo approfondimento sulla strage di San Marco in Lamis. Il tutto su RAI 1 e in piena estate con l’economia turistica sotto i tacchi e con la gente ancora poco convinta a prenotare la vacanza. La Sardegna si regala la glamour promotion di Temptation Island. A noi Raiuno ci regala lo storytelling di Ciccillo Libergolis. Citata Vieste come business appetitoso della mafia con tanto di immagini di spiagge e Pizzomunno.

Bene, a chiudere definitivamente le porte ai tanti indecisi che magari potevano e volevano prenotare le ferie sul Gargano, ci ha pensato la RAI con questo triste approfondimento. Dove sono i consiglieri regionali e candidati tali che urlano e scrivono quando chiudono le gallerie?  Urlassero adesso se ne sono capaci, contro la RAI, che in una sera di mezza estate ci ha regalato l’ennesima brutta fotografia. Mai un programma positivo. Il Gargano per questi signori  è solo mafia, omicidi, faida e cronaca nera.

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