Regionali Puglia, via libera della doppia preferenza di genere.

«Considero l’intervento del Governo a favore della introduzione della doppia preferenza di genere nella prossima tornata elettorale, una bellissima no

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«Considero l’intervento del Governo a favore della introduzione della doppia preferenza di genere nella prossima tornata elettorale, una bellissima notizia, un atto legittimo e di assoluta condivisione, visto il mancato adeguamento del consiglio regionale. Lo avevo io stesso suggerito nelle settimane scorse al Governo, in diversi colloqui con il Presidente Conte e il Ministro Boccia. Spero e auspico che il prossimo consiglio regionale possa avere una grande presenza femminile». Lo dichiara il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano.

Anche gli assessori Stea e Ruggeri commentano la decisione del Consiglio dei ministri: «Il via libera da parte del Consiglio dei ministri alla doppia preferenza di genere alle prossime elezioni regionali in Puglia, è un’ottima notizia. Le urne potranno così assicurare quella meritata nuova dignità che sarà in grado di inaugurare una diversa, proficua stagione politica e istituzionale alla Regione». E’ quanto dichiarano gli assessori regionali Gianni Stea (Ambiente) e Totò Ruggeri (Welfare) a nome dei centristi pugliesi riuniti nella lista Popolari con Emiliano.
In particolare Stea chiede che si possa proseguire il percorso intrapreso verso una nuova legge elettorale con “l’istituto della sospensione tra le funzioni di consigliere e assessore, già introdotto in alcune Regioni». L’assessore all’Ambiente, insieme al collega Alfonso Pisicchio, è tra i sottoscrittori di un emendamento in tal senso «per tutelare al meglio e distinguere completamente l’autonomia delle funzioni specifiche del Consiglio da quelle della Giunta, rendendo più funzionale e produttiva l’attività legislativa, di indirizzo e ispettiva proprie della prima Istituzione e impedendo, di fatto, la possibilità di interferenza da parte dell’Esecutivo nei confronti dell’organo legislativo».

LE PAROLE DI BOCCIA – «Oggi il consiglio dei ministri ha scritto una bella pagina in tema di pari opportunità. Anche Puglia e Liguria alle prossime regionali potrebbero votare con la doppia preferenza di genere. Solo qualche giorno fa raccogliendo le sollecitazioni pervenute dal gruppo di associazioni e di donne impegnate a vario titolo nelle istituzioni, nel sindacato, nel giornalismo, nelle libere professioni, negli organismi di garanzia, nel mondo dell’Università e della cultura che da anni si occupa di diritti delle donne (tra queste le rappresentanti di Stati generali delle donne Puglia; Casa delle donne del Mediterrane; Cug Regione Puglia; Festival delle donne e dei saperi di genere; Convochiamociperbari; Talenti Fuor d’acqua Torino; Filcams- Cgil Puglia; Filcams-Cgil Brindisi; Filcams-Cgil Taranto; Cug Unisalento; Donne in Corriera; Forum of mediterranean women journalist, Istituto Gramsci – Piemonte), avevo scritto una lettera alla Conferenza delle Regioni, riaffermando una determinazione più volte rappresentata, perché i consigli regionali ancora inadempienti si adeguassero alla legge del 2016 sull’equilibrio di rappresentanza di genere. L’informativa di oggi in cdm, che segue questa indicazione e l’unanimità nel sostegno alla proposta confermano l’impegno assoluto di tutta la maggioranza di governo. Desidero ringraziare la Ministra per le Pari Opportunità Bonetti per averla sempre sostenuta e un ringraziamento particolare all’on. Laura Boldrini per il lavoro dell’intergruppo per i diritti delle donne per l’impegno messo in campo per il raggiungimento di questo obiettivo, che dovrà rientrare, come ho proposto in cdm, nel prossimo decreto semplificazioni allo scopo di colmare le lacune ancora presenti nel sistema. Ovviamente se i consigli regionali non ancora conformi alla legge elettorale con la parità di genere, decidessero in autonomia di adeguarsi sarebbe una soddisfazione per tutti ed eviteremmo forzature che a questo punto riteniamo inevitabili per garantire l’effettiva parità uomo donna nella rappresentanza nei consigli regionali». Così il ministro per gli Affari regionali e le Autonomie, Francesco Boccia, al termine del Cdm.

«Considero l’intervento del Governo a favore della introduzione della doppia preferenza di genere nella prossima tornata elettorale, una bellissima notizia, un atto legittimo e di assoluta condivisione, visto il mancato adeguamento del consiglio regionale. Lo avevo io stesso suggerito nelle settimane scorse al Governo, in diversi colloqui con il Presidente Conte e il Ministro Boccia. Spero e auspico che il prossimo consiglio regionale possa avere una grande presenza femminile». Lo dichiara il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano.

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Anche gli assessori Stea e Ruggeri commentano la decisione del Consiglio dei ministri: «Il via libera da parte del Consiglio dei ministri alla doppia preferenza di genere alle prossime elezioni regionali in Puglia, è un’ottima notizia. Le urne potranno così assicurare quella meritata nuova dignità che sarà in grado di inaugurare una diversa, proficua stagione politica e istituzionale alla Regione». E’ quanto dichiarano gli assessori regionali Gianni Stea (Ambiente) e Totò Ruggeri (Welfare) a nome dei centristi pugliesi riuniti nella lista Popolari con Emiliano.
In particolare Stea chiede che si possa proseguire il percorso intrapreso verso una nuova legge elettorale con “l’istituto della sospensione tra le funzioni di consigliere e assessore, già introdotto in alcune Regioni». L’assessore all’Ambiente, insieme al collega Alfonso Pisicchio, è tra i sottoscrittori di un emendamento in tal senso «per tutelare al meglio e distinguere completamente l’autonomia delle funzioni specifiche del Consiglio da quelle della Giunta, rendendo più funzionale e produttiva l’attività legislativa, di indirizzo e ispettiva proprie della prima Istituzione e impedendo, di fatto, la possibilità di interferenza da parte dell’Esecutivo nei confronti dell’organo legislativo».

LE PAROLE DI BOCCIA – «Oggi il consiglio dei ministri ha scritto una bella pagina in tema di pari opportunità. Anche Puglia e Liguria alle prossime regionali potrebbero votare con la doppia preferenza di genere. Solo qualche giorno fa raccogliendo le sollecitazioni pervenute dal gruppo di associazioni e di donne impegnate a vario titolo nelle istituzioni, nel sindacato, nel giornalismo, nelle libere professioni, negli organismi di garanzia, nel mondo dell’Università e della cultura che da anni si occupa di diritti delle donne (tra queste le rappresentanti di Stati generali delle donne Puglia; Casa delle donne del Mediterrane; Cug Regione Puglia; Festival delle donne e dei saperi di genere; Convochiamociperbari; Talenti Fuor d’acqua Torino; Filcams- Cgil Puglia; Filcams-Cgil Brindisi; Filcams-Cgil Taranto; Cug Unisalento; Donne in Corriera; Forum of mediterranean women journalist, Istituto Gramsci – Piemonte), avevo scritto una lettera alla Conferenza delle Regioni, riaffermando una determinazione più volte rappresentata, perché i consigli regionali ancora inadempienti si adeguassero alla legge del 2016 sull’equilibrio di rappresentanza di genere. L’informativa di oggi in cdm, che segue questa indicazione e l’unanimità nel sostegno alla proposta confermano l’impegno assoluto di tutta la maggioranza di governo. Desidero ringraziare la Ministra per le Pari Opportunità Bonetti per averla sempre sostenuta e un ringraziamento particolare all’on. Laura Boldrini per il lavoro dell’intergruppo per i diritti delle donne per l’impegno messo in campo per il raggiungimento di questo obiettivo, che dovrà rientrare, come ho proposto in cdm, nel prossimo decreto semplificazioni allo scopo di colmare le lacune ancora presenti nel sistema. Ovviamente se i consigli regionali non ancora conformi alla legge elettorale con la parità di genere, decidessero in autonomia di adeguarsi sarebbe una soddisfazione per tutti ed eviteremmo forzature che a questo punto riteniamo inevitabili per garantire l’effettiva parità uomo donna nella rappresentanza nei consigli regionali». Così il ministro per gli Affari regionali e le Autonomie, Francesco Boccia, al termine del Cdm.

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