Psr Puglia, Tar accoglie ricorso aziende agricole: nuovo graduatoria pronta a luglio

Il Tar Puglia, accogliendo il ricorso di cinque aziende agricole, ha annullato una circolare dell’Autorità gestione che fissava un criterio per la ver

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Il Tar Puglia, accogliendo il ricorso di cinque aziende agricole, ha annullato una circolare dell’Autorità gestione che fissava un criterio per la verifica della regolarità contributiva delle imprese nello stilare la graduatoria del bando Psr, misura 4.1A. L’effetto di questo provvedimento è che circa cento aziende dovranno essere escluse dai benefici. Sulla stessa graduatoria, sempre il Tar si è espresso un mese fa su un altro ricorso, decretando l’annullamento dell’elenco dei vincitori. Con la nuova pronuncia dei giudici amministrativi, l’Autorità di gestione della Regione Puglia dovrà redigere una nuova graduatoria escludendo quanto stabilito dalla circolare annullata.

«Dopo l’annullamento della graduatoria della misura 4.1A – commenta l’ex assessore alle Politiche agricole Leo Di Gioia – nella giornata di oggi, il Tar si è pronunciato su altri ricorsi afferenti il Psr sempre in merito alla misura ad investimenti. Anche in questo caso, il giudice ha dato torto alla Regione Puglia. Una sconfitta annunciata che, nel mese di dicembre 2019, avevo tentato di scongiurare chiedendo, in sede di Consiglio regionale, al presidente Emiliano di intervenire per revocare atti palesemente illegittimi e che rasentavano l’illiceità. Ma il presidente Emiliano, in quella occasione, preferì andar via. L’effetto di questa sentenza sarà quello di estromettere circa 100 aziende dichiarate beneficiarie che non avevano né titolo né diritto ai sensi del bando e delle leggi nazionali e che ad oggi hanno già percepito parte significativa del contributo».

«La nuova sentenza del Tar Puglia costituisce un ulteriore elemento di chiarezza nel processo di definizione dei diritti delle aziende agricole pugliesi a godere di un sostegno finanziario per i propri investimenti». È il commento del direttore del dipartimento Agricoltura, Gianluca Nardone, e dell’Autorità di Gestione del Psr Puglia, Rosa Fiore, in merito alla sentenza emessa oggi sulla misura 4.1A.

«L’ amministrazione regionale – sottolineano – prende atto della decisione che ha annullato la circolare operativa emanata nel luglio 2019 dalla precedente Autorità di Gestione del Psr Puglia. La circolare in sostanza posticipava la verifica della regolarità contributiva di tutte le ditte partecipanti, al momento finale della concessione del finanziamento. L’amministrazione regionale si adeguerà alla sentenza nel solco dell’impegno già intrapreso a seguito delle precedenti sentenze di annullamento della stessa graduatoria, per addivenire quanto prima alla definizione di una nuova graduatoria dopo aver verificato, per tutti i partecipanti, le domande presentate con particolare riferimento alla redditività degli investimenti proposti». «Ad oggi – concludono – è stata realizzata l’istruttoria di oltre il 65% delle ditte partecipanti, confidando perciò che la nuova graduatoria potrà essere definita ai primi di luglio».

OPPOSIZIONE: QUESTO È UN DISASTRO DI EMILIANO – Sul Psr la Regione Puglia «ha compiuto un disastro». E’ il commento delle opposizioni al provvedimento del Tar Puglia che ha accolto il ricorso di cinque aziende contro la graduatoria stilata per la misura 4.1A. «Le figuracce della Regione sulla gestione del PSR ormai non si contano più. Il risultato è non solo l’annullamento della graduatoria, come già disposto dalle precedenti sentenze con cui il Tar aveva già dato torto alla Regione, ma anche la restituzione, da parte delle aziende beneficiarie del contributo, delle somme già ricevute», commenta il gruppo del M5S in Consiglio regionale.
«La terza sezione del Tar Puglia – è la critica mossa da Fratelli d’Italia – con la sentenza odierna ha ulteriormente demolito la già fallimentare gestione della misura 4.1A del Psr, e il tentativo di cambiare in corsa un bando che aveva già determinato una tempesta di ricorsi, apportando delle modifiche palesemente in violazione delle normative vigenti. Un “ritocchino» che ha permesso a 114 aziende in precedenza escluse dalle graduatorie di usufruire dei contributi richiesti, per gran parte già spesi, e che ora andranno restituiti: ed è fin troppo facile prevedere un nuovo contenzioso che vedrà ancora una volta soccombere l’ente. Un disastro che ha un nome e un cognome: Michele Emiliano, il principale responsabile». Per il capogruppo di Forza Italia, Nino Marmo, «siamo dinanzi ad un’altra mazzata, un altro fallimento conclamato del presidente Emiliano che ha letteralmente abbandonato i nostri agricoltori. I giudici amministrativi hanno annullato la circolare dell’Autorità di Gestione, con cui si modificavano le regole in itinere, riscontrando più illegittimità da parte della Regione»

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