«Ormai quasi il 90% della produzione dei pomodori viene raccolto a macchina ma nella provincia di Foggia la carenza di manodopera si sente lo stesso,
«Ormai quasi il 90% della produzione dei pomodori viene raccolto a macchina ma nella provincia di Foggia la carenza di manodopera si sente lo stesso, soprattutto ora per il trapianto di pomodori e la raccolta di asparagi. Considerando tutte le attività agricole della zona, qui mancano all’incirca 10 mila braccianti». A dirlo è Marino Pilati, direttore della Coldiretti di Foggia che fa il punto sulle difficoltà degli agricoltori ai tempi del coronavirus, in una delle terre al top per la produzione del cosiddetto oro rosso (il 40% del totale italiano), mentre la Puglia è prima in Italia per superficie e quantità di asparagi coltivati.
Qui da anni gli stagionali vengono soprattutto dall’Europa dell’est e con il lockdown sono rimasti lì. «La piantumazione dei pomodori si sta facendo con africani e italiani ma resta la mancanza di forze. E tanti stanno lavorando in nero – denuncia Daniele Iacovelli, segretario Flai-Cgil di Foggia – Se non venisse concessa una regolarizzazione, sarebbe un errore storico enorme». Rosaria Ponziano che coltiva pomodori a San Severo, aveva una squadra consolidata per piantarli ma metà è bloccata all’Est. «Rischio di non piantare 40 dei 100 ettari che ho previsto».
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