Le regolarizzazioni dei migranti che lavorano nei campi italiani vanno sostenute "per togliere dalle mani del caporalato la vita di queste p
Le regolarizzazioni dei migranti che lavorano nei campi italiani vanno sostenute “per togliere dalle mani del caporalato la vita di queste persone”.
È l’appello lanciato dalla ministra dell’Agricoltura, Teresa Bellanova, che ha parlato in collegamento con Agorà su Rai3. “Si abbia a mente che si sta giocando con la vita delle persone, degli immigrati e degli italiani”, ha detto spiegando che “ci sono persone che venivano dall’Est e dall’Africa che non possono venire”, e quindi ora nel settore agroalimentare c’è forte mancanza di manodopera. “Noi abbiamo in Italia migliaia di persone che hanno lavorato in nero in agricoltura: o li mettiamo nelle mani del caporalato e della mafia per farli continuare a lavorare in nero o se ne assume lo Stato la responsabilità di farli lavorare con permessi stagionali in modo regolare”, ha aggiunto.
“Mi sono sentito con la ministra Bellanova, stiamo lavorando insieme”, ha dichiarato la ministra dell’Interno, Luciana Lamorgese, precisando che la regolarizzazione per gli stranieri “non è nei termini di 600mila”, ma sarebbe limitata al settore agricolo. “Il problema che si pone è quello della raccolta, bisogna fare emergere chi lavora in nero anche per una questione di sicurezza”, ha spiegato parlando in audizione alla commissione Affari costituzionali della Camera, aggiungendo che “è una riflessione, per ora non c’è nulla di concreto”. “Vedremo poi se ci sarà una previsione normativa. Ora siamo in fase di discussione”, ha detto Lamorgese precisando che “si parla di regolarizzare” non tutti gli irregolari presenti, “ma quelli che servono e con delle regole”.
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