Puglia, raccolti al macero per emergenza Coronavirus. Appello ai supermercati: “Acquistate a km 0”

Ai tempi dell’emergenza Coronavirus si è ulteriormente allargata la forbice dei prezzi dal campo alla tavola, con l’aumento dei prezzi per i consumato

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Ai tempi dell’emergenza Coronavirus si è ulteriormente allargata la forbice dei prezzi dal campo alla tavola, con l’aumento dei prezzi per i consumatori ad un tasso superiore di 40 volte quello dell’inflazione, un pericoloso segnale di allarme sullo sconvolgimento in atto sul mercato di frutta e verdura con le difficoltà nelle esportazioni, la chiusura delle mense e dei ristoranti e la mancanza di lavoratori stranieri che alimentano anche speculazioni con compensi che in molti casi non coprono neanche i costi di produzione degli agricoltori. Torna a denunciare Coldiretti Puglia quanto accade nei campi, dove per la mancanza degli ordini, situazione aggravata dalla carenza di manodopera, gli agricoltori stanno mandando al macero ortaggi e verdure, mentre sono schizzati sui banchi di vendita i prezzi degli stessi prodotti.

“In queste settimane abbiamo assistito a rincari clamorosi dei prezzi di broccoletti e cime di rape, solo per fare alcuni esempi, mentre nei campi i nostri agricoli stanno mandando al macero rape, sedano, finocchi, cicorie rimasti invenduti, proprio quando i consumatori sono in fila davanti ai centri commerciali per acquistare i prodotti della dieta. E’ evidente quanto in questo momento serva rivedere il modello distributivo dal campo alla tavola, che con tante intermediazioni rischia di danneggiare gli anelli più deboli della filiera, i coltivatori e i consumatori. Per questo lanciamo ancora l’appello a supermercati e ipermercati ad approvvigionarsi di prodotti pugliesi stagionali, perché anche l’acquisto di prodotti fuori stagione condanna all’approvvigionamento da altre regioni o peggio dall’estero, con il prevedibile aumento dei costi”, dice Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia.

Per affrontare l’emergenza Coronavirus e costruire il futuro è nata “l’alleanza salva spesa Made in Italy con agricoltori, industrie alimentari e distribuzione commerciale che si impegnano a garantire regolarità delle forniture alimentari agli italiani e a combattere qualsiasi forma di speculazione sul cibo dai campi alle tavole” promossa da Coldiretti e Filiera Italia insieme ai grandi gruppi della distirbuzione commerciale Conad, Coop, Auchan, Bennet, Cadoro, Carrefour, Decò, Despar, Esselunga, Famila, Iper, Italmark, Metro, Gabrielli, Tigre, Oasi, Pam, Panorama, Penny, Prix, Selex, Superconti, Unes, Vegè. Nell’appello ai cittadini e alle Istituzioni si legge in particolare: “Anche in questi momenti di emergenza la catena produttiva, logistica e distributiva è riuscita a garantire i beni necessari per tutte le famiglie italiane. Il modo per ringraziare tutte queste persone del loro sacrificio e forte senso di responsabilità è uno solo: ogni volta che puoi chiedi e compra prodotti italiani. Noi dal canto nostro faremo la nostra parte. Vigilando insieme che lungo tutta la filiera sia premiato e valorizzato chi adotta pratiche commerciali corrette e trasparenti”.

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