Le prime Usca in Puglia, le Unità speciali di continuità assistenziale che affiancheranno i medici di medicina generale nel monitoraggio domiciliare d
Le prime Usca in Puglia, le Unità speciali di continuità assistenziale che affiancheranno i medici di medicina generale nel monitoraggio domiciliare dei pazienti Covid nella «fase 2», potrebbero essere attive nel giro di pochi giorni. Lo dichiara all’ANSA il segretario regionale della Fimmg Puglia, Donato Monopoli. Ieri sera la Regione, durante il Comitato permanente della medicina generale, ha condiviso la proposta per avviare il piano strategico per la gestione dell’emergenza COVID-19 sul territorio avanzata da Fimmg Puglia in collaborazione con SIMG e con la Clinica di Malattie Infettive del Policlinico di Bari. Le Asl pugliesi hanno già avviato i bandi per reclutare i medici per le Usca, a Bari al momento hanno risposto 110 medici.
«Ringrazio il direttore del dipartimento Salute della Regione Puglia, Vito Montanaro per l’attenzione dimostrata nei confronti del nostro piano operativo – dichiara Donato Monopoli – siamo certi che questo rappresenti il punto di partenza per una strategia sul territorio capace non solo di far fronte alla fase pandemica ma di gestire in modo efficiente la cosiddetta fase 2, durante la quale la condivisione di un modello operativo è cruciale per evitare che i sacrifici fatti non vadano dispersi».
Le Usca e i medici di base attraverso il monitoraggio costante della saturazione di ossigeno nel sangue con strumenti di facile utilizzo come i saturimetri e le terapie domiciliari a base di farmaci come l’idrossiclorochina potranno assistere i pazienti Covid a casa e ridurre l’evoluzione verso le forme gravi e quindi evitare il ricorso al ricovero ospedaliero.
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