Coronavirus è diventato sinonimo di lacrime e sofferenza. Ma in uno dei periodi più bui della storia dell’umanità, gli atti di generosità, i g
Coronavirus è diventato sinonimo di lacrime e sofferenza. Ma in uno dei periodi più bui della storia dell’umanità, gli atti di generosità, i gesti di tende la mano a chi è più sfortunato, non mancano. Anzi, si moltiplicano quotidianamente.
A Foggia, come in tutta la provincia, sono tanti gli esempi di solidarietà, le iniziative di imprenditori, commercianti, gente comune. Tutti mossi dal nobile pensiero comune di offrire un piccolo aiuto a chi è in difficoltà. Non importa la grandezza dell’offerta, ciò che conta è il gesto.
C’è chi ha ricamato le mascherine, chi stampa e vende magliette donando il ricavato ai ‘Riuniti’, c’è chi ha fatto pervenire pizze e cornetti nei vari reparti impegnati a fronteggiare l’emergenza.
Alle tante iniziative, si è aggiunta anche quella della Farmacia Santa Rita dei dottori Teresa e Gustavo Vassalli. La scorsa settimana hanno provveduto a donare a tutte le forze di Polizia presenti sui territori di Foggia e Manfredonia (dove è ubicata una delle quattro sedi) gel disinfettante per le mani. Un omaggio “per il prezioso lavoro che stanno svolgendo al servizio della comunità e per la salvaguardia di ogni singolo operatore”.
Ben 3610 le confezioni distribuite: 1000 alla Questura di Foggia, 500 al Comando Provinciale dei Carabinieri, 300 al Comando della Polizia Locale di Foggia, 500 al Comune di Foggia, 150 al Comune di Manfredonia, 100 al Comando della Polizia di Stato di Manfredonia, 50 ai Nas di Foggia, 400 al Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco, 300 alla Casa Circondariale di Foggia, 110 alla Casa Circondariale di Lucera.
Un gesto che si somma alla donazione di 25mila euro effettuata agli Ospedali Riuniti circa due settimane fa. Azione silenziosa e senza proclami di una famiglia da sempre attenta al sociale: Francesco Vassalli, padre di Teresa e Gustavo, donatore della sede foggiana del Banco Alimentare (L’associazione, ora, porta il suo nome, ndr). Ma in tempi come quelli odierni è il caso di evidenziarle: “Avevamo dei dubbi iniziali, finché la foto in cui consegnavamo il gel alle forze dell’ordine non è apparsa sui social”, rivela Gustavo Vassalli. “Al di là dei commenti della gente, pensiamo che parlarne non sia una forma di pubblicità, ma sono un modo per stimolare gli altri a farlo. In tanti finora hanno donato, chi ha e anche chi non ha cerca di contribuire, ma se la nostra iniziativa può servire da input a dare qualcosa in più, è ancora meglio”.
In cantiere ci sono altre donazioni: “Consegneremo saturimetri all’Ospedale e stiamo cercando di distribuire 10mila mascherine in omaggio, se non ci saranno problemi alle frontiere. Ci stiamo organizzando con la Protezione Civile”.
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