MANFREDONIA BLINDATA: “IO RESTO IN CASA” FUNZIONA IL PROBLEMA OSPEDALE

A 15 GIORNI dalla esplosione dell’emergenza pandemia da coronavirus, Manfredonia è riuscita a rimanere indenne da forme di contagio. E tanto grazie al

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A 15 GIORNI dalla esplosione dell’emergenza pandemia da coronavirus, Manfredonia è riuscita a rimanere indenne da forme di contagio. E tanto grazie alle misure adottate dalla Commissione straordinaria al comune di Manfredonia e naturalmente ai vari presidi che quelle misure hanno attuato, vale a dire Polizia locale, ospedale San Camillo, le varie associazioni dei commercianti e tutto quel complesso universo che rendono una città viva e attiva.
NON ULTIMI, anzi meritano un encomio particolare, i cittadini che pazientemente e disciplinatamente, hanno messo in atto tutte le misure di prevenzione così come ordinate dai decreti emanati dal presidente del consiglio dei ministri e dalla autorità locali.
IL COMMISSARIO straordinario prefetto Vittorio Piscitelli, segue costantemente l’evolvere della situazione intervenendo all’occorrenza, con apposite ordinanze e incalzando con gli inviti ad osservare scrupolosamente i consigli predisposti dalle autorità sanitarie nazionali. <Devo dare atto all’intera popolazione – ha affermato Piscitelli – per l’alto senso di compostezza espresso e di civica responsabilità in un frangente indubbiamente di alta sensibilità sociale>
ANCHE il comandante della Polizia locale, commissario capo Antonio Lombardi, è sodisfatto del comportamento dei concittadini. <La città risponde appieno – annota – al rispetto delle regole diffuse capillarmente anche con comunicazioni a voce; i negozi sono chiusi tranne quelli autorizzati nei quali si entra una alla volta; gli esercenti usano la prescritta mascherina così come la indossano quei pochi cittadini che circolano muniti di autocertificazione degli spostamenti; le nostre pattuglie monitorano la città con check-up agli ingressi dell’abitato; non è stato necessario elevare multe e non abbiamo registrato lamentele>. La città è insomma tranquilla. L’invito “Io resto in casa” funziona. Qualche “fuori norma” ad opera di giovani poco accorti, è repressa dalle forze dell’ordine anch’esse presenti sul territorio. Le chiese sono aperte ma non celebrano le funzioni: le messe sono trasmesse via streaming.
IL DATO più importante a riscontro della situazione generale soddisfacente, è la mancanza di infezioni. Dal principio di marzo ci sono stati circa 25 decessi ma per cause non addebitabili al Covid-19. C’è stato un caso riferito a un manfredoniano, un medico che lavorava a San Giovanni Rotondo ed è stato trasferito a Foggia per gli accertamenti. Dall’ospedale San Camillo non si registrano segnalazioni particolari.
MA SE dai cittadini viene il buon esempio per compostezza e unitarietà di intenti, non altrettanto si può dire dei politici. A far riaffiorare le solite divisioni la proposta ragionata e comprovata da riferimenti operativi, del vice presidente del consiglio regionale Giandiego Gatta, vale a dire l’apertura nell’ospedale di Manfredonia di una unità di cura intensiva volta a fronteggiare l’emergenza Covid19.
LE PRIME contestazioni sono arrivate dalla deputata 5 stelle Francesca Troiano, che ha chiesto <con quale personale si intende attrezzare in tempi brevi l’ospedale per cure intensive e semintensive?>. Secca la replica di Giandiego Gatta: <quando dico attrezzare è ovvio che si intende posti letto, strumentazione specialistica, personale, soprattutto personale>. Paolo Campo superata una prima perplessità, ha proposto di reclutare il personale necessario attingendo alla graduatoria disponibile e valida dell’ultimo concorso proponendo di far scorrere la graduatoria e procedere alle assunzioni.
IL DIRETTORE generale ASL Piazzolla ha convocato una conferenza di servizi per valutare l’operazione.


Michele Apollonio

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