UN COMPLESSO e sofisticato sistema di monitoraggio sarà applicato al bacino alti fondali altrimenti detto “porto industriale”, dello sca
UN COMPLESSO e sofisticato sistema di monitoraggio sarà applicato al bacino alti fondali altrimenti detto “porto industriale”, dello scalo marittimo di Manfredonia. Lo ha deciso l’Autorità di sistema portuale del mare Adriatico meridionale dando seguito alla necessita avvertita da anni, di <monitorare – spiega in una nota l’ufficio stampa dell’AdSP MAM – costantemente l’idoneità statica delle strutture costituenti il bacino alti fondali e si fonda sulla consolidata e proficua collaborazione già avviata tra l’Ente portuale e l’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile, l’ENEA, volta ad avere una costante e precisa analisi di pericolosità e dello stato di salute delle strutture ricadenti negli ambiti portuali dell’Adriatico meridionale, mediante approfondimenti sperimentali e controlli strumentali statici e dinamici>.
A TAL FINE il presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Meridionale, Ugo Patroni Griffi, e il direttore del Dipartimento Sostenibilità dei Sistemi Produttivi e Territoriali di ENEA, Roberto Morabito, hanno sottoscritto un Accordo quadro di collaborazione finalizzato alla realizzazione di un sistema di monitoraggio statico e sismico del porto industriale di Manfredonia.
<DISPORRE di studi, monitoraggi, analisi e ricerche sull’ingegneria delle nostre strutture e infrastrutture portuali – ha spiegato il presidente Patroni Griffi – ci consente di innalzare notevolmente i livelli di sicurezza, a salvaguardia delle opere e della sicurezza degli operatori che ne usufruiscono e delle merci trasportate. Non solo, conoscere tempestivamente di quali interventi esse necessitano ci consente di migliorarne notevolmente prestazioni ed efficienza>.
LA RETE di monitoraggio, progettata da ENEA e costituita da sonde, sensori accelerometrici e a fibra ottica che consentono scambio di dati via satellite e via web, sarà predisposta dall’AdSP MAM. <Attraverso il sistema, avveniristico e sofisticato – evidenzia Patroni Griffi – ENEA potrà effettuare misure preliminari di vibrazioni ambientali, acquisire e analizzare dati radar ad altissima risoluzione spaziale e temporale, mediante Interferometria Differenziale SAR (DInSAR) per rilevare eventuali spostamenti nel tempo. I dati registrati consentiranno ad ENEA di fornire un’interpretazione in tempi brevi e di stilare rapporti tecnici sullo stato delle opere monitorate, con particolare riguardo al comportamento dinamico>.
L’INIZIATIVA del presidente dell’Autority portuale Patroni Griffi, affronta con metodi scientifici un problema fondamentale che si propone da tempo, quello cioè di verificare e monitorare la struttura del bacino industriale dello scalo marittimo di Manfredonia, posto al largo del golfo ove la profondità dei fondali e maggiore, a tre chilometri dalla costa con la quale è collegata da un lungo corridoio. Tutto il sistema è sorretto da palafitte d’acciaio. Tra i problemi da risolvere incombe quello dei nastri trasportatori mai utilizzati e ormai inutilizzabili. La prospettiva dominante è quella della loro demolizione.
Michele Apollonio
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