Dal 2017 ad oggi, la spesa farmaceutica convenzionata in Puglia si è ridotta di circa 80 milioni ed è quasi del tutto rientrata nel tetto di spesa del
Dal 2017 ad oggi, la spesa farmaceutica convenzionata in Puglia si è ridotta di circa 80 milioni ed è quasi del tutto rientrata nel tetto di spesa del 7,96% rispetto alla quota di riparto del fondo sanitario stabilita dalla legge. L’ultimo monitoraggio aggiornato al mese di settembre 2019 evidenzia uno scostamento di 1,8 milioni di euro. È quanto comunica la Regione Puglia al termine della presentazione del rapporto Osmed (Osservatorio Nazionale sull’impiego dei Medicinali) su «L’uso dei farmaci in Italia», che illustra i dati di consumo e di spesa dei medicinali in Italia e fornisce approfondimenti sul consumo dei farmaci per età e genere, sulle differenze regionali e sulle categorie terapeutiche a maggiore prescrizione nell’anno di osservazione.
«Abbiamo presentato – ha commentato il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano – i grandi risultati che la Regione ha avuto nella riqualificazione della spesa farmaceutica. Immaginate che per vent’anni la follia aveva consentito di spendere oltre la media nazionale quasi trecento milioni di euro l’anno di farmaci. Praticamente l’equivalente di due ospedali nuovi all’anno e con soldi che venivano buttati via in farmaci inutili e anzi, perfino pericolosi. Mano a mano, con la collaborazione dei farmacisti, dei medici di famiglia e ospedalieri e dei nuovi farmacisti ospedalieri che abbiamo assunto, senza sanzioni o azioni brusche, abbiamo consentito a ciascuno di rieducarsi a modalità prescrittive più compatibili con la media nazionale e che ci consentono di utilizzare questi trecento milioni finora spesi in più, per l’assunzione di nuovo personale. Il motivo per il quale stiamo facendo tanti concorsi è che con i soldi che sprecavamo in farmaci inutili e pericolosi, stiamo assumendo personale e stiamo costruendo nuovi ospedali». «In questi anni la Puglia ha fatto progressi importanti per il contenimento della spesa farmaceutica inappropriata, ma il percorso è ancora lungo e impegnativo», ha aggiunto il direttore generale di Aress Puglia, Giovanni Gorgoni.
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