Alle prime luci dell’alba, la Polizia di Stato ha eseguito un’ordinanza disponendo la misura cautelare della custodia in carcere, emessa dalla gip del
Alle prime luci dell’alba, la Polizia di Stato ha eseguito un’ordinanza disponendo la misura cautelare della custodia in carcere, emessa dalla gip del Tribunale di Bari su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia, a carico di 22 esponenti di un’associazione criminale transazionale italo-albanese dedita al traffico internazionale di sostanze stupefacenti, di armi e di un’altra associazione criminale attiva nello spaccio di stupefacenti in area andriese/cerignolana.
Tra gli arrestati Giuseppe Asseliti (Barletta ‘71), Andrea Barile (Barletta ‘73), Denis Bimi (Albania ‘90), Nicola Coratella (Andria ‘61), Gerardo Curci (Cerignola ‘73), Rosa Di Bari (Andria ‘77), Ciro Gargiulo (Napoli ‘63), Michele Pesante (Manfredonia ‘74), Savino Piccolo (Barletta ‘69), Giuseppe Riondino (Barletta ‘76), Giuseppe Rizzo (Barletta ‘74), Besmir Sylja (Albania ‘94), Rocco Tocco (Foggia ‘55), Raffaele Vaccina (Andria ‘75) e Luan Delaj (Albania ‘70).
L’attività di localizzazione in Albania di alcuni destinatari dell’odierna misura restrittiva si è svolta con la cooperazione del Dipartimento di Polizia Criminale e dell’Ufficio Interpol della Polizia di Stato albanese (Policia e Shtetit) in sinergia con l’Ufficio dell’Esperto per la Sicurezza in Albania e la III Divisione Interpol del Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia.
Le indagini condotte dalla Sezione Antidroga della Squadra Mobile, con la collaborazione del Commissariato di P.S. di Trani, si sono sviluppate a seguito dell’omicidio di Francesco Ferrante alias Geppetto, avvenuto a Trani nel gennaio del 2015, ucciso con una fucilata alla testa mentre si accingeva a chiudere il suo circolo ricreativo.
Le complesse investigazioni hanno consentito di accertare anche come il cruento fatto di sangue fosse maturato nel mondo degli stupefacenti in cui il Ferrante tentava di imporsi. Gli sviluppi investigativi condotti ad ampio raggio hanno permesso di documentare come in due distinte aree del nord barese, una compresa tra Cerignola e Foggia e una tra Andria e Barletta, operassero due organizzazioni criminali tra loro collegate, che seppur non coinvolte nel cruento fatto di sangue, erano dedite al traffico internazionale di droga.
A gestire l’importazione dello stupefacente dall’Olanda, Germania e Albania era un cittadino albanese che attraverso propri connazionali domiciliati nel nord Europa, forniva alle organizzazioni criminali operanti sul territorio italiano, cocaina ed eroina di ottima qualità, oltre ad ingenti quantitativi di marijuana e hashish, tessendo una rete che si sviluppava anche in Olanda, Germania ed Inghilterra.
In particolare la droga giungeva mediante corrieri che al fine di eludere i controlli delle forze dell’ordine, si avvalevano di sistemi di occultamento quali doppi fondi installati sulle autovetture.
La città di Foggia rappresentava una vera e propria centrale operativa; nel capoluogo dauno, infatti, arrivavano ingenti quantitativi di stupefacenti che venivano poi smistati in altre località quali Cerignola, San Salvo, Pescara e Barletta; in seguito altri brokers provvedevano a cedere le partite di droga ai vari acquirenti provenienti da altre regioni d’Italia.
Nel corso delle indagini sono stati registrati anche alcuni contrasti con altre organizzazioni criminali operanti nel foggiano, prontamente bloccati sul nascere attraverso mirate attività di polizia giudiziaria tanto che, proprio a Foggia, la sera del 5 ottobre 2016 veniva arrestato un pregiudicato quando gli investigatori riscontravano che questi, armato di una pistola semiautomatica, era alla ricerca dello scontro con i propri rivali, scongiurando così più gravi episodi. Numerosissimi i riscontri investigativi: 20 arresti in flagranza di reato ed il sequestro di oltre 440 chilogrammi di stupefacente tra cocaina, eroina, hashish e marijuana.
A tal riguardo in costanza delle indagini sfociate nell’odierna misura cautelare, erano state sviluppate numerose attività già note alla cronaca giudiziaria, come di seguito riassunto.
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