La Basilica di Siponto di Tresoldi sul programma Rai “GenerAzione Bellezza”

GenerAzione Bellezza” è un nuovo programma TV RAI. Cinque episodi parleranno della bellezza nascosta italiana e dell’eredità di luoghi meravigliosi ch

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GenerAzione Bellezza” è un nuovo programma TV RAI. Cinque episodi parleranno della bellezza nascosta italiana e dell’eredità di luoghi meravigliosi che sono stati valorizzati da quelle persone che hanno preso provvedimenti, stanchi di aspettare: persone che hanno deciso di agire personalmente cambiando le regole del gioco e creando una narrazione della bellezza ciò porta sviluppo e benessere; persone che hanno creato nuovi valori e pratiche, condivisi da una comunità e replicabili ovunque: musei trasformati in videogiochi; aree archeologiche piene di arte; il più grande affresco unico a tema ora visibile da pochi centimetri; cortili degradati trasformati in spazi espositivi di arte contemporanea all’aperto; i quartieri controllati da bande criminali si sono trasformati in luoghi accoglienti per i viaggiatori; villaggi abbandonati rinascono attorno a percorsi nazionali. Tutto questo è stato plasmato da un design unico, nato dal desiderio di trasformare i sogni in realtà. È una scommessa vincente: la storia di ciò che siamo stati sta cambiando nella realtà di ciò che saremo.

 

Scrive l’autore del programma, il giornalista d’inchiesta Emilio Casalini sul sito AgCult: “La visione è quella del giovane artista Edoardo Tresoldi che a Siponto, vicino a Manfredonia, ha ricreato in rete metallica il volume originario di una basilica paleocristiana. Ha realizzato un’opera d’arte visitata da migliaia di persone, lì dove non andava praticamente nessuno e avvicina ogni visitatore, indipendentemente dalle sue conoscenze, alle memorie del passato. Con un linguaggio nuovo, potente, facile e immagini condivisibili con il mondo. Parte da un’emozione e porta alla conoscenza. Sembra una formula magica. Di un mago della bellezza. Che trasforma un valore invisibile in un sapere emozionante. Il tutto finalmente in armonia con il Ministero dei Beni Culturali, la Sovrintendenza e il Parco Archeologico diretto da Alfredo De Biase che così avvicina tutti. Attirando visitatori e creando anche un aiuto allo sviluppo lì dove le cronache parlano più di mafia che di arte. Segni di un cambiamento anche sociale nel nome della narrazione della bellezza”.

 

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