ANCHE LEGAMBIENTE PUGLIA CONTRO ENERGAS

Alla luce degli eventi che hanno portato nuova attenzione al deposito GPL dell’Energas nel cuore del Golfo di Manfredonia, Legambiente Puglia ribadisc

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Alla luce degli eventi che hanno portato nuova attenzione al deposito GPL dell’Energas nel cuore del Golfo di Manfredonia, Legambiente Puglia ribadisce la propria contrarietà alla costruzione dell’opera. Negli ultimi giorni, infatti, gli organi di stampa hanno divulgato la notizia di una lettera di Confindustria Foggia, a Governo e Regione Puglia, a sostegno del progetto di Energas a ridosso dell’area industriale di Manfredonia.

La questione lascia tutti perplessi poiché il 13 novembre 2016 la popolazione aveva espresso dichiaratamente il proprio “no” all’impianto attraverso un Referendum consultivo. In quell’occasione il 95% dei cittadini al voto, circa 26mila, si espressero in maniera contraria. Legambiente richiama tutti, allora, a rispettare la volontà popolare che, in seguito proprio al referendum, è stata supportata dalla posizione dell’allora consiglio comunale di Manfredonia e, successivamente dal ministro dello Sviluppo Economico Stefano Patuanelli, che ha garantito rispetto del territorio interessato e tutela dei cittadini anche e soprattutto alla luce all’esito del referendum consultivo sul tema.

“Il GPL, vogliamo ricordare – dichiara il presidente di Legambiente Puglia Francesco Tarantini – è inquinante come ogni altra fonte energetica proveniente dal petrolio, rientra fra le fonti energetiche ormai in declino ed è in contrasto ai principi ratificati dal Parlamento Europeo di COP21, che pone l’obiettivo di contenere al di sotto dei 2 gradi la temperatura del Pianeta, riducendo l’uso di fonti fossili. Il rilancio del Golfo di Manfredonia non può passare per attività che mettono a rischio la salute dell’ambiente e delle persone. Legambiente, come ribadito in altre occasioni, propone il rafforzamento della Blue Economy in favore dello sviluppo della città e dell’Adriatico. Attività che Legambiente promuove ormai da anni grazie, ad esempio, al Progetto Tartalife, in collaborazione tra i pescatori locali e il Centro di recupero Tartarughe marine, o grazie alle attività di valorizzazione delle zone umide “Palude Frattarolo” e l’”Area Archeologica Sipontina”, così come la rivitalizzazione del turismo estivo balneare e della diportistica nautica nel Golfo di Manfredonia”.

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