Il Piano casa rimarrà in vigore anche per il 2020, perché esiste un consenso più o meno unanime a conservare l’effetto dei bonus di volumetria. Ma non
Il Piano casa rimarrà in vigore anche per il 2020, perché esiste un consenso più o meno unanime a conservare l’effetto dei bonus di volumetria. Ma non per l’ampliamento e il cambio di destinazione d’uso nelle aree non residenziali, anche se l’emendamento-Santorsola – quello che mercoledì ha spaccato il centrosinistra portando alla sospensione del Consiglio regionale – rischia di creare più problemi interpretativi di quelli che risolve.
Il meccanismo del Piano casa (banalmente: quello che consente tra l’altro di demolire vecchi edifici e di rifarli, più grandi del 35% ma più efficienti dal punto di vista energetico) in questi anni ha fatto cavalcare l’edilizia, come è possibile osservare nel centro urbano di Bari e in alcuni capoluoghi. Ma negli anni la norma «straordinaria» del 2009 (doveva durare due anni, è ancora in vigore) è stata prorogata quasi ovunque e anche ampliata da molte leggi regionali ben oltre lo spirito originario («Un piano straordinario con effetti eccezionali sulla casa», lo definì all’epoca il premier Berlusconi): ecco perché la Puglia, ad esempio, ha ritenuto di mettere in cantiere una legge (la «Legge sulla Bellezza») che renderà ordinario il meccanismo di incentivazione.
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