Pensieri neri sulla città, come un talismano nero che oro non è ,ma solo catrame scuro di pece con discorsi a parabole. A chi ti guarda dai solo la vi
Pensieri neri sulla città, come un talismano nero che oro non è ,ma solo catrame scuro di pece con discorsi a parabole. A chi ti guarda dai solo la vista dell’orizzonte lontano, quando in tanti afferrano la valigia lasciando ,un piccolo pezzo di cuore per la via.
Il nostro paese sembra un vecchio assopito, che dorme ad uno scalino, in questo momento brutto per la comunità, con un flauto tutto rotto ed un canto in dialetto sipontino. Suona però strane musiche. Di verità ma povere nella logica, fatta di parecchi traditori. Dal nostro talismano, non nasce una sola opera buona: tutto è disastroso e non può comperare la felicità. Mentre il nostro paese regala fumo di smog e parole nere, luogo senza altipiani di sogni, mercante di costruttori , politici che son fuggiti, con la coda tra le gambe, e tante bugie con forbici a tagliare l’ultimo pezzo di vestito in Comune – contro un paese martoriato . Qualcuno ha brindato, con bicchieri di vetro di Merano , con un talismano in tasca e un ragionamento d’ottone a filo di piombo.
Il loro diamante è di vetro di luce dipinto,elisir di povertà, erba cattiva, scura come la notte che arriva ,ed è in vendita in un banco di pegni , uno solo che si trova in una strada smarrita, fatta di aria pura.
(Rivisitazione letterale di ‘Talismano nero’ di Manipoli e del cantautore Gianni Mocchetti,
a cura di Claudio Castriotta –
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