Agguato a Vieste

Odor di mafia dietro l’agguato di oggi pomeriggio in via Lorenzo Fazzini a Vieste. La criminalità torna a far paura dopo la mattanza dei mesi scorsi.

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Odor di mafia dietro l’agguato di oggi pomeriggio in via Lorenzo Fazzini a Vieste. La criminalità torna a far paura dopo la mattanza dei mesi scorsi. Sei o sette i colpi esplosi da uno o più sicari in direzione di Giovanni Cristalli, 35enne pregiudicato del posto. Per l’agguato è stata utilizzata una pistola calibro 9. La vittima avrebbe riportato una lieve ferita alla gamba: a segno un unico proiettile. Chi ha sparato voleva solo spaventare Cristalli o ha fallito l’obiettivo di eliminarlo?

I carabinieri stanno provando a ricostruire con esattezza la dinamica dell’episodio. Secondo gli inquirenti, Cristalli, già noto alle forze dell’ordine ed arrestato mesi fa, dopo un breve periodo di latitanza, orbiterebbe negli ambienti del clan Raduano, organizzazione criminale guidata dal 36enne Marco Raduano detto “Pallone”, attualmente rinchiuso nel carcere di Nuoro, in Sardegna. Dopo la morte del giovane boss rivale, Girolamo Perna, ucciso a fine aprile scorso e l’arresto dei cugini Iannoli (a processo per aver tentato di far fuori Raduano), il gruppo di “Pallone” sarebbe egemone in quel territorio, forte anche dell’alleanza con i foggiani Moretti e con il clan Lombardi-Ricucci-La Torre, attivo tra Manfredonia, Mattinata e Monte Sant’Angelo.

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