Olio, per stagione 2019-2020 produzione in crescita: +175% in Puglia

È l’anno del riscatto per la produzione olivicola italiana. Dopo la campagna dello scorso anno, la peggiore di sempre, sarà la Puglia a guidare la rip

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È l’anno del riscatto per la produzione olivicola italiana. Dopo la campagna dello scorso anno, la peggiore di sempre, sarà la Puglia a guidare la ripresa della produzione di olio extravergine d’oliva, nonostante i problemi legati alla Xylella. È quanto emerge dall’indagine degli osservatori di mercato di Cia-Agricoltori italiani, Italia olivicola e Aifo (Associazione italiana frantoiani oleari), che stimano una produzione di poco superiore alle 330.000 tonnellate di olio a livello nazionale, un dato che quasi raddoppia (+89%) la produzione finale dello scorso anno, attestatasi intorno alle 175.000 tonnellate.

Il clima ha favorito lo sviluppo dell’olivo: il caldo estivo e la bassa umidità, in particolare, hanno evitato gli attacchi della mosca olearia. La qualità dell’olio extravergine sarà assolutamente eccellente ed entro la metà di ottobre comincerà la raccolta. A trainare la ripresa sono soprattutto le Regioni del Sud. Un’ottima annata per la Puglia (+175%), che da sola produrrà quasi il 60% dell’olio extravergine d’oliva nazionale. Si conferma, purtroppo, il trend negativo del Salento fiaccato dalla Xylella, con la drastica riduzione, rispetto alla già terribile annata passata, del 50% della produzione che si attesterà a meno di 3.000 tonnellate. Annata molto positiva per la Calabria (+116%), che conserva la seconda piazza davanti alla Sicilia (+38%). Al Sud bene la Basilicata, che quasi quadruplica la produzione dello scorso anno (+340%). Positiva la campagna anche in Sardegna (+183%), Campania (+52%) e Molise (+40%).

In chiaroscuro, invece, il bilancio delle Regioni centrali: ad Abruzzo (+52%) e Marche (+63%), si contrappongono i dati negativi di Lazio (-19%), Toscana (-20%), Umbria (-28%) ed Emilia-Romagna (-50%) dovuti anche al ritardo della fioritura causata dalle basse temperature di inizio primavera. Maglia nera della produzione italiana saranno tutte le Regioni del Nord, che registreranno un calo evidente: picco minimo in Liguria (-43%), picco massimo in Lombardia e nel Veneto (-65%).

«Sarà un anno di ripresa per gli agricoltori pugliesi vessati lo scorso anno dalle gelate e dalla Xylella. Se il problema stagionale è ormai passato, stessa cosa non si può dire per la peste dei nostri ulivi che continua ad avanzare e a distruggere tutto come testimonia la produzione prevista in Salento, a meno di 3000 tonnellate, che tende ormai ad azzerarsi».

Ad affermarlo è il presidente di Italia Olivicola Gennaro Sicolo dopo l’ufficializzazione delle stime produttive della campagna olearia 2019-2010 elaborate dalla Cia agricoltori italiani, Italia olivicola e Associazione italiana frantoiani oleari (Aifo) e che vedono il made in Italy crescere di un +89% grazie anche alla Puglia che produrrà da sola quasi il 60% dell’olio extravergine d’oliva nazionale. Sicolo, nel commentare i dati, aggiunge inoltre che «abbiamo il dovere di proteggere lo scrigno della produzione olivicola italiana se vogliamo mantenere alta la bandiera della qualità in un settore nevralgico per il made in Italy e per tutto il comparto agroalimentare».

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