LA BUONA notizia è che la realizzazione delle opere per rendere fruibili le sale espositive del Museo nazionale archeologico di Manfredo
LA BUONA notizia è che la realizzazione delle opere per rendere fruibili le sale espositive del Museo nazionale archeologico di Manfredonia, l’unico nella provincia, uno dei tre regionali, è iniziata; la meno buona è che ci vorrà almeno un anno per completarle e dunque riaprire al pubblico il Museo chiuso ormai da oltre quattro anni.
L’annuncio del direttore del Museo, Alfredo De Biase, nel corso del convegno organizzato dallo stesso De Biase, nella sede del Museo, il castello svevo-angioino-aragonese, nell’ambito della giornata GEP, Giornate europee del patrimonio, celebrata a Manfredonia, come in tutta Italia, con l’esplicativo slogan “Arts and entertainment”. Una iniziativa cui ha offerto una fattiva collaborazione il FAI di Puglia, presente al convegno col presidente regionale Saverio Russo e la capodelegazione di Foggia Gloria Fazia.
IL CONVEGNO del Castello-Museo è stato preceduto dall’apertura straordinaria serale del Castello di Manfredonia e del parco archeologico di Siponto. Praticamente i due siti culturali fiore all’occhiello del pur vasto assortimento di riferimenti artistici, storici, architettonici, culturali offerti dal territorio manfredoniano-sipontino. Un cospicuo e pregevole patrimonio rimasto sostanzialmente in ombra, una ricchezza ancorché culturale, economica lasciata infruttifera dal momento che tanto al Castello-Museo quanto al Parco archeologico di Siponto sui quali sono stati spesi fior di risorse statali per renderli fruibili, non si paga alcun ticket.
UNA NOTA dolente sulla quale hanno battuto a lungo Saverio Russo, Gloria Fazia, lo stesso Alfredo De Biase nel rilevare la scarsa rispondenza tra offerta e domanda culturale. <A Manfredonia ci sono pochi iscritti al FAI> ha esemplificato Fazia. <Ci sono tantissimi manfredoniani che non conoscono il loro castello> ha soggiunto De Biase che ha addebitato alla mancanza di personale addetto alla custodia uno dei vulnus che penalizzano il settore. <Dei 1.550 posti mesi a bado dal Ministero> ha spiegato <per la Puglia ne sono destinati 37 da distribuire fra le sedici strutture museali>. Significativo che da Manfredonia non ci siano candidati a quel concorso.
E’ UNO dei tanti indicatori di una scarsa propensione per le attività culturali che peraltro non hanno avuto sostegni significativi. Emblematica di tale situazione di carenza propositiva, la presenza di Saverio Mazzone in rappresentanza di una “Agenzia del turismo” che non esiste più, soppressa dalla passata amministrazione comunale perché non aveva i requisiti di legge. Uno degli equivoci che hanno vanificato le tante potenzialità non solo in ambito culturale. Nel quale c’è ancora tanto da ricercare e studiare. Russo ha fatto riferimento alla città medievale di Siponto giacente sotto pochi metri di terra; mentre Nunzio Tomaiuoli, già soprintendente ai beni culturali, ha allargato l’attenzione al recupero dei “beni mobili”, al rapporto tra “architetture e liturgia”, alla ricchezza documentaristica dell’archivio della chiesa di Santa Chiara che andrebbe inventariato e studiato.
UN convegno che è servito una volta di più ad evidenziare, e si spera a sollecitare le coscienze, la molteplicità di aspetti di una straordinaria ricchezza culturale per la gran parte da spolverare e studiare nella quale risiede l’identità del popolo sipontino.
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