Da Piazza del Popolo quando arrivava il carrettone con un’enorme botte dell’acqua del Serino dall’Irpinia, lì proprio al centro del nostro luogo,con l
Da Piazza del Popolo quando arrivava il carrettone con un’enorme botte dell’acqua del Serino dall’Irpinia, lì proprio al centro del nostro luogo,con la gente che l’aspettava con ansia e popolarità del sogno più pieno di bere l’acqua pura della fonte vera.
Si comprava con i recipienti con le bottiglie,a farne da padrone era la lira, i famosi soldi di metallo o alluminio,o con qualche banconota di carta un po’ fuori regola come formato,ma per l’epoca era regolarissima. Gente, tanta gente con il sogno di bere,bere tanto da rinfrescarsi dalla sete, tremenda per quegli anni,da sollevare la mente ,da rigenerare il corpo. Il nostro mondo era questo,anche se un po’ scarso di provvigione,ma ricco di voglia di vivere,attaccamento razionale e di speranze di migliorare, il bene comune era l’acqua della vita. Il carrettone si postava proprio sotto il nostro amatissimo Comune dove oggi è ancora lì accanto alla chiesa del San Domenico,una delle prime chiese e via della Manfredonia antica. La Piazza del Popolo, la splendida nostra piazza di commozione, che solo a vederla metteva orgoglio, riempiva gli occhi di sentirsi sipontino, come un’eterna strada che non avrebbe mai voluta che finisse quell’era,quella che oggi non l’abbiamo più, sparita col passo naturale di generazione in generazione, in una nuova popolazione manfredoniana dell’epoca attuale.
di Claudio Castriotta
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