AEROPORTO AMENDOLA, IN SCIOPERO I DIPENDENTI DELLA DITTA DI PULIZIA

In sciopero da questa mattina trentatré dipendenti della ditta di pulizia di Amendola, “riduzione di orario di lavoro e stipendio, spostamenti a piedi

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In sciopero da questa mattina trentatré dipendenti della ditta di pulizia di Amendola, “riduzione di orario di lavoro e stipendio, spostamenti a piedi, senza mezzi della ditta”, lo sciopero è iniziato oggi e andrà avanti ad oltranza.

Sono in sciopero ad oltranza, iniziato questa mattina,i dipendenti della ditta di pulizia la Lucentezza s.r.l. di Bari che da giugno è subentrata alla ditta Serena di Napoli. “Sempre peggio, le gare d’appalto sono sempre a ribasso- racconta Massimo Avezzano UILTUcS Foggia che con gli altri sindacati, Cgil e Cisl, hanno proclamato lo sciopero. L’azienda che è subentrata ha applicato una riduzione del 33%, siamo passati da quindici ore lavorative a undici, con il dimezzamento dello stipendio”.

La gara d’appalto è indetta direttamente dall’Esercito Italiano, Aeronautica Militare, il comparto dei servizi opera prevalentemente in regime di appalto ed è particolarmente esposto alle logiche del massimo ribasso con le inevitabili ripercussioni sui livelli occupazionali e retributivi e sulla drastica riduzione dell’orario di lavoro.

I trentatré dipendenti che opera nell’aeroporto di Amendola provengono da Foggia, Manfredonia e San Giovanni Rotondo e sono costretti ad operare con i loro mezzi di trasporto, spesso senza  rimborso. “Lavorare ad Amendola non è come lavorare in un ospedale, il sistema di pulizia è complicato, qui passiamo da un posto all’altro muovendoci a piedi e con la riduzione dell’orario di lavoro difficilmente riusciamo a compiere il nostro lavoro in modo completo- spiega ancora Avezzano- il nostro committente è l’Aeronautica militare, a cui ci rivolgiamo, vogliamo ricordare che questo accade con un appalto pubblico all’interno di una base militare.”

I sindacati , CGIL, CiSL e Uil, hanno inviato una lettera alla ditta Lucentezza e al 32° Stormo Amendola comunicando il sit-in di oggi e dichiarandosi “preoccupati per le sorti occupazionali e reddituali dei lavoratori dell’appalto , già la quasi totalità part-time e mono reddito, chiediamo- scrivono i sindacati- un interessamento maggiore per scongiurare l’ennesimo dramma sociale della nostra provincia”.

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