Nuova ondata di calore dell’estate 2019. A partire da oggi, 22 luglio, infatti, l'afa torna prepotentemente protagonista e i picchi delle te
Nuova ondata di calore dell’estate 2019. A partire da oggi, 22 luglio, infatti, l’afa torna prepotentemente protagonista e i picchi delle temperature a 38-40 gradi saranno la norma in alcune città.
“Dopo la storica ondata di caldo registratasi tra la fine di giugno e l’inizio di luglio, una nuova avvezione di aria molto calda di matrice subtropicale raggiungerà l’Italia e l’Europa meridionale da lunedì 22, favorendo nuovamente un drastico aumento delle temperature, con picchi fino a 38/40 gradi sulla nostra Penisola” commenta a Today.it il meteorologo di 3bmeteo.com Andrea Vuolo.
“Le regioni meridionali e del medio-basso versante Adriatico risulteranno più ai margini di questa avvezione di aria molto calda, dove però localmente si raggiungeranno i 35 gradi nei settori interni. L’anticiclone subtropicale potrebbe inoltre persistere probabilmente fin verso la fine di luglio, con cieli ben soleggiati e precipitazioni pressoché assenti quasi ovunque, fatta eccezione per isolati e veloci acquazzoni pomeridiani sulle Alpi centro-orientali nel prossimo weekend”.
Foggia rientra nel terzo gruppo delle città più calde di questa settimana appena iniziata. A partire dal pomeriggio di oggi, infatti, il caldo andrà gradualmente aumentando su tutta la Penisola, raggiungendo i valori più elevati in pianura tra mercoledì 24 e venerdì 26 luglio specie al Centro-Nord. Dagli ultimi aggiornamenti modellistici di 3bmeteo.com si potrebbero raggiungere picchi di 39/40 gradi in città come Firenze, Terni e Ferrara, 37/38 gradi su Alessandria, Asti, Vercelli, Novara, Pavia, Cremona, Lodi, Mantova, Rovigo, Vicenza, Verona, Piacenza, Parma, Modena, Reggio Emilia, Bologna, Bolzano, Trento, Siena, Arezzo, Grosseto, Viterbo e Frosinone, 35/36 gradi su Torino, Cuneo, Milano, Bergamo, Como, Varese, Sondrio, Padova, Perugia, Roma, Caserta, Benevento, Foggia e Cosenza; qualche grado in meno lungo le aree costiere, complice la classica circolazione di brezza dei periodi anticiclonici”.
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