E’ ANDATA ad aumentare la capacità di spesa relativa ai “Diritti sociali, politiche sociali e famiglia”, la maggior somma di 168.420,39 euro, ritaglia
E’ ANDATA ad aumentare la capacità di spesa relativa ai “Diritti sociali, politiche sociali e famiglia”, la maggior somma di 168.420,39 euro, ritagliata dal Piano economico finanziario di Ase per il 2019, per evitare che aumentasse sia pure di poco (un paio di euro a famiglia) il costo dei servizi ASE attestato su 10.551.624,15 euro. Il commissario prefettizio Vittorio Piscitelli, ha pubblicato la relativa delibera di riapprovazione del Documento unico di programmazione per il triennio della programmazione finanziaria 2019-2021.
SI ASPETTA ora la decisione in merito al Cosap dopo la pronuncia del Tar di Bari di annullare, su richiesta della Confcommercio di Foggia, il mega aumento di tre volte del canone per l’occupazione delle strade e aree pubbliche. Qui si tratta di eliminare 600mila euro in più dal Piano di riequilibrio finanziario pluriennale predisposto dalla passata amministrazione comunale. Non sono gran ché rispetto alla massa complessiva del debito comunale che potrebbe lievitare, stante le voci circolanti, ben oltre i circa 15milioni esposti nel Piano. Una situazione di grave affanno oggettivo che mette il commissario prefettizio Piscitelli, dinanzi a scelte difficili che scombussolano l’intero apparato di riequilibrio finanziario fino a metterne in dubbio la possibilità di sussistere. Tra le ipotesi avanzate quella che non esclude la reiterazione dell’aumento del Cosap da parte del commissario. “Che potrebbe a sua volta essere impugnato” rileva Massimiliano Ritucci, già consigliere comunale del Movimento 5 stelle, tra i più puntuali e documentati critici dei conti comunali. “Il Tar – spiega – nell’accogliere il ricorso si è soffermato solo sull’aspetto procedurale (deliberazione della giunta in vece del consiglio comunale) tralasciando tutta la serie di eccezioni tecniche che rimangono in piedi”.
IN QUESTO contesto di preoccupate situazioni, si è inserita la banale ammissione dell’ex sindaco Riccardi che quell’aumento “è stato un errore grave, dettato dalla impossibilità di una valutazione attenta del piano di riequilibrio”. Una giustificazione che ha destato sconcerto nel mondo politico ma soprattutto tra la gente che ha reagito con pesanti commenti sui social. <La circostanza che l’ex sindaco – analizza Ritucci – riconosca oggi, a fronte cioè di riprove continue della vacuità del suo operato sostenuto dai suoi fedelissimi ad oltranza, suona come ulteriore beffa nei confronti della popolazione costretta a sopportare un danno economico e sociale tutto da definire nella quantità e per il tempo necessario>.
TRA le considerazioni evidenziate quella riferita ai 43mila euro presi dalle casse comunali e versati ad una società di Brescia incaricata di redigere il Piano di rientro. “Di quella operazione – espone Ritucci – non esiste alcuna traccia. Ho chiesto l’accesso agli atti ma non ho avuto risposta. Non si sa chi siano questi esperti in pratiche amministrative, non c’è un documento, una relazione, solo la determina dirigenziale del pagamento di 43 mila euro. Un modo di fare – rileva il pentastellato Ritucci – che la dice lunga sulla gestione della città di Manfredonia dell’amministrazione Riccardi. Quanti altri atti sono da considerare “errore grave” che produrranno conseguenze nefaste?”.
Michele Apollonio
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