Il Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Foggia, durante le ultime festività, ha disposto l’esecuzione di mirati interventi finalizzati a co
Il Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Foggia, durante le ultime festività, ha disposto l’esecuzione di mirati interventi finalizzati a contrastare il fenomeno del lavoro nero ed irregolare nonché la connessa evasione fiscale e contributiva, che hanno consentito di accertare l’impiego di 35 lavoratori in nero e 7 irregolari. In particolare, in relazione al notevole incremento dei flussi turistici registrati nell’ultima settimana, i Finanzieri della Compagnia di Manfredonia hanno condotto una specifica analisi di rischio, che ha tratto spunto anche da alcune segnalazioni pervenute al numero di pubblica utilità “117”, individuando alcune strutture operanti soprattutto nei settori della ristorazione e dell’intrattenimento, in cui erano presenti un numero di dipendenti notevolmente superiore a quello dichiarato al centro per l’impiego. Nel corso del primo controllo, effettuato presso una struttura di Manfredonia, sono stati individuati ben 20 lavoratori, tutti impiegati “in nero”. Nella giornata del primo maggio, “festa dei lavoratori”, invece, è stato eseguito un ulteriore controllo, presso una struttura di Monte Sant’Angelo, al cui esito è emersa la presenza di 15 lavoratori “nero” e 7 impiegati in maniera irregolare su un totale di 38 dipendenti. Nei confronti delle due aziende, oltre alle sanzioni amministrative previste, è stata richiesta l’emissione del provvedimento di sospensione dell’attività imprenditoriale da parte dell’Ispettorato del Lavoro. I due titolari dovranno, inoltre, provvedere alla liquidazione della contribuzione previdenziale ed assicurativa evasa nonché alla regolarizzazione ed alla ricostruzione del rapporto di lavoro a favore dei dipendenti. Il sommerso da lavoro è una forma di illegalità assai insidiosa perché, oltre a danneggiare le aziende che operano nella legalità costrette a fronteggiare la concorrenza sleale degli operatori che abbattono illegalmente i costi di gestione legati al personale, vede i lavoratori privati della certezza sulla stabilità del rapporto d’impiego e, nella maggior parte dei casi, dei propri diritti in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro.
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