Con recente provvedimento del Tribunale di Foggia, sono state revocate le misure della custodia cautelare in carcere nei confronti di Valentino Conosc
Con recente provvedimento del Tribunale di Foggia, sono state revocate le misure della custodia cautelare in carcere nei confronti di Valentino Conoscitore, classe 72’, Salvatore Pacillo, classe 63’, Ciro Pacillo, classe 97’, interessati con altri a Manfredonia nell’esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, nell’ambito dell’operazione “Stirpe criminale“.
I 3 uomini sono difesi rispettivamente dai legali del foro di Foggia: avv. Gabriele Esposto(Conoscitore) e avv. Lorenzo Troiano (Salvatore e Ciro Pacillo).
L’operazione
Come già riportato, gli agenti della Polizia di Stato del Servizio Centrale Operativo, delle Squadre Mobili di Foggia, Bari e del Commissariato di P.S. di Manfredonia, nella notte del 3 dicembre 2018, avevano eseguito la citata ordinanza, emessa dal G.I.P. di Bari su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia di Bari.
Gli arrestati, alcuni contigui alla criminalità organizzata garganica del gruppo mafioso dei Montanari, erano stati ritenuti a vario titolo partecipi dell’organizzazione criminale operante a Manfredonia e capeggiata da Francesco Pio Pacilli, figlio del noto Giuseppe Pacilli, detto “Peppe u muuntaner”, elemento di spicco della sanguinosa organizzazione mafiosa nota come “clan Li Bergolis”, catturato dalla Squadra Mobile di Foggia nel maggio 2011 a seguito di un periodo di latitanza di anni due e condannato per i reati di cui all’art. 416 bis, c.p.
Con lo stesso provvedimento cautelare il G.I.P. aveva disposto la misura degli arresti domiciliari a carico di un 39enne di Manfredonia, classe 80’, e la misura dell’obbligo di dimora a Manfredonia nei confronti di un 23enne, sodali intranei alla medesima organizzazione criminale, dediti, a vario titolo, all’approvvigionamento ed alla gestione dello spaccio al dettaglio dello stupefacente nella città di Manfredonia.
Il provvedimento del Gip
Il provvedimento cautelare del G.I.P. presso il Tribunale di Bari dott. Marco Galesi aveva portato alla disarticolazione della consorteria criminale che aveva di fatto monopolizzato lo smercio dell’hashish nella cittadina garganica, stroncandone il fiorente traffico.
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