Il divario tra Mezzogiorno e resto dell’Italia, misurato con gli indicatori del benessere equo e sostenibile, è aumentato dal 2010, negli anni della c
Il divario tra Mezzogiorno e resto dell’Italia, misurato con gli indicatori del benessere equo e sostenibile, è aumentato dal 2010, negli anni della crisi, secondo le stime della Svimez. Il direttore dell’associazione, Luca Bianchi, afferma che «in presenza di profondi divari territoriali nei livelli di benessere, oltre che di reddito, gli indicatori dovrebbero essere disaggregati a livello regionale o almeno per circoscrizioni», in un’audizione alla commissione di Bilancio del Senato sulla Relazione sull’evoluzione degli indicatori di Bes per il 2019.
Gli ultimi dati, con anno di riferimento 2017, indicano il valore dell’indicatore di benessere per il Mezzogiorno è l’88% di quello nazionale. Il divario si attesta così al 12%, un terzo circa di quello misurato in termini di prodotto pro capite (-33,8%). Nel periodo 2010-2017, l’indicatore di benessere relativo presenta per il Sud una lieve diminuzione (era nel 2010 l’88,8 % di quello nazionale). Vi è stato quindi, nella crisi, un «lieve peggioramento relativo del benessere del Mezzogiorno».
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