Meno viaggi della speranza dalla Puglia, -15mila ricoveri fuori regione.

Il Ministero della Salute ha pubblicate il Rapporto sulle attività di ricovero ospedaliero, relativo all’anno 2017. La pubblicazione del Rapporto ha c

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Il Ministero della Salute ha pubblicate il Rapporto sulle attività di ricovero ospedaliero, relativo all’anno 2017. La pubblicazione del Rapporto ha costituito un’occasione per riproporre alcune valutazioni sull’assistenza ospedaliera anche in Puglia, con particolare riferimento alla mobilità passiva extraregionale.

“Il fenomeno della mobilità passiva, relativo alla Puglia – ha spiegato il direttore generale dell’Aress, Giovanni Gorgoni -, ha visto una riduzione progressiva, tra il 2006 e il 2017, di circa il 21% (da 73.652 ricoveri fuori regione a 58.257). Se invece si focalizza l’attenzione sulla mobilità passiva per patologie oncologiche, si registra una sostanziale stabilità del fenomeno rispetto all’anno precedente. Occorre tuttavia precisare che il dato di mobilità relativo alla radioterapia riportato nel rapporto SDO, fa riferimento alla sola attività erogata in regime di ricovero: i 276 ricoveri fuori regione rappresentano effettivamente il 36% dell’attività ospedaliera per residenti ma non tiene conto dell’avvenuto trasferimento di questa prestazione in regime ambulatoriale”.

“Il numero di prestazioni totali erogate in Puglia è infatti di circa 231.000 e – prosegue -, rispetto a questo dato, l’attività erogata fuori regione è pari a circa il 10%. Analogo discorso vale per la mobilità per chemioterapia: 943 sono stati i ricoveri erogati fuori regione ma le prestazioni totali garantite in Regione ammontano a oltre 137.000. I primi dati aggiornati del 2018 evidenziano tuttavia un incremento del numero di interventi chirurgici per patologie oncologiche effettuato in Puglia: in assenza dei dati di mobilità extraregionale non è possibile valutare nel dettaglio l’impatto sulla attività fuori regione, ma questi dati indicano senza dubbio che le iniziative assunte dalla Regione a partire dal 2017 sulla Rete Oncologica e sull’istituzione delle Breast Unit hanno portato i pazienti a rivolgersi in numero maggiore alle strutture di riferimento regionale”.

L’avvio progressivo delle attività dei Centri di Orientamento Oncologico guiderà, come già accade a Taranto, con sempre maggiore efficacia i pazienti con neoplasia verso percorsi appropriati e tempestivi e la presa in carico da parte dei gruppi multidisciplinari.

“Sul versante dell’assistenza ai bambini con neoplasia – conclude Gorgoni -, la Regione sta attuando la riorganizzazione dell’assistenza attraverso la costituzione di poli pediatrici (a Bari e Lecce) di riferimento e l’avvio delle attività dell’oncoematologia a Taranto. Inoltre, con la DGR n. 2412 del dicembre 2018, a Regione ha lanciato un piano per il potenziamento e l’ammodernamento delle attrezzature dedicate alla radioterapia: 29 milioni di euro per l’acquisto di 6 nuove macchine che ne sostituiranno altrettante, giudicate obsolete, e per il completamento della dotazione di personale”.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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