Così come all'improvviso, quasi alla chetichella, era stata convocata la seduta consiliare (giovedì per venerdì), così velocemente e non certo impreve
Così come all’improvviso, quasi alla chetichella, era stata convocata la seduta consiliare (giovedì per venerdì), così velocemente e non certo imprevedibilmente, si è conclusa la prima riunione dell’assemblea per mancanza del numero legale: tre presenti e 22 assenti alla prima conta; 8 presenti e 17 assenti alla seconda. E dire che la convocazione era…<d’urgenza>.
A non presentarsi in aula sono stati i consiglieri di maggioranza, sindaco in testa. Sono rimasti asserragliati in una stanza a discutere – dicono le indiscrezioni filtrate – animatamente. L’argomento all’odg del consiglio riguardava il piano economico finanziario dell’ASE e quindi le nuove tariffe della Tari. Ma pare che le discussioni, i contrasti non vertevano su quegli argomenti di vitale importanza per le ricadute sui cittadini, ma piuttosto questioni di assestamenti interni tra i consiglieri in vista dell’adesione (o meno) al voto in aula. Come ormai in uso in questa amministrazione Riccardi, tutto avviene nel chiuso di stanze appartate e non nelle sedi di pubblico accesso, alla luce del sole.
Come già previsto dal presidente Tomaiuolo, la seduta è stata riconvocata per domani sabato. Non è dato prevedere quel che accadrà. Le ipotesi sono tutte attive. A cominciare da quella che prevede, per approvare i provvedimenti, di una maggioranza striminzita: poche mani alzate per approvare provvedimenti che riguardano le tasche dei sempre più indispettiti cittadini. Come la tassa sui rifiuti: ci sarà un altro aumento?
E’ sempre più evidente e conclamata non solo la bancarotta finanziaria (la lista sempre più gonfia dei tagli si è arricchita della chiusura di due asili comunali), ma anche quella morale (della Politica neanche a immaginarla). Non si ha più il minimo ritegno di fare scempio delle istituzioni come il Consiglio comunale, la massima espressione della democrazia e della partecipazione popolare, delle stesse leggi ridotte ormai alle <interpretazioni personali>, del ruolo dei consiglieri, di quelli della opposizione (quelli della maggioranza hanno fatto voto di mutismo) ridotto a mera presenza di contorno, anche se battagliera e critica. Duri e sferzanti commenti dei consiglieri di minoranza a questa ennesima farsa della maggioranza.
Insomma, non è azzardato dire che siamo all’antipolitica, alla negazione della democrazia, al rifiuto del confronto.
E non consola affatto la considerazione che questo calvario sta per arrivare al termine.
Michele Apollonio
COMMENTI