Reddito di cittadinanza, 4mila pugliesi nei CAF: registrate 1500 domande

Sono più di 4mila i pugliesi che sono andati oggi ai Caf di Cgil, Cisl e Uil, nella prima giornata utile per presentare per domande per ottenere il Re

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Sono più di 4mila i pugliesi che sono andati oggi ai Caf di Cgil, Cisl e Uil, nella prima giornata utile per presentare per domande per ottenere il Reddito di Cittadinanza. In nessun ufficio si sono registrate code o situazioni di tensione. Nel pomeriggio l’affluenza è stata ancora meno consistente che in mattinata. Complessivamente quasi 1500 domande sono state materialmente già inserite nei sistemi informatici, mentre circa mille sono state depositate e raccolte dagli operatori, ma non ancora immesse nei software Caf. Ci sono poi centinaia di utenti, se ne stimano almeno 1.500 in tutta la regione, che hanno ottenuto un appuntamento per i prossimi giorni. Si tratta comunque di dati parziali e in continua evoluzione.
«Nonostante il tempo risicato a disposizione dovuto all’accordo raggiunto sul filo di lana, ancora una volta i sindacati e i loro Caf sul territorio hanno saputo rispondere con puntualità alle esigenze dei cittadini. Certo, l’affluenza è stata, seppur buona, minore rispetto alle aspettative, ma ancora una volta i Caf sono stati i principali destinatari delle richieste di accesso alla misura di sostegno al reddito» ha dichiarato Franco Busto, segretario generale della Uil di Puglia e di Bari-BAT. Nel dettaglio, i Caf Cisl pugliesi hanno inserito 500 pratiche, principalmente nelle province di Bari e Brindisi, con 137 e 127 domande, i Caf Uil ne hanno registrate 426, con picchi nelle provincie Bari-Bat (156) e Taranto (121), i Caf Cgil altre 500 in tutta la Puglia. «Pochissimi gli anziani over 67 anni – dice Antonio Marrazzo, Caf Cisl – che hanno presentato le domande per la pensione di cittadinanza». Il dato evidenziato dal presidente Caf Puglia della Cgil, Massimo Di Cesare, è invece «l’aumento di modelli ISEE richiesti nei primi due mesi del 2019, oltre 20 mila, che corrisponde alla metà del dato di tutto il 2018, e che riteniamo sicuramente legato alle intenzioni di accesso al Reddito di Cittadinanza».

LA TESTIMONIANZA DEI BARESI: FINALMENTE AVREMO UN POSTO FISSO – «Questo reddito di cittadinanza è una cosa buona, ed è il motivo per il quale abbiamo votato il Movimento 5 Stelle. Spero che non lo blocchino, perché così almeno avremo la possibilità di avere un posto fisso». La signora Antonia, 43enne del quartiere San Girolamo di Bari, è una delle poche persone in fila ad un Caf di Bari, alla sede Cisl di via Cardassi al quartiere Madonnella. E’ qui per chiedere informazioni e un appuntamento per suo marito Giovanni, 48enne disoccupato.
«Fino a sei mesi fa mio marito prendeva qualche centinaio di euro dal Rei – ha detto – dopo aver lavorato cinque ore al giorno per sei mesi. Poi più niente. Ora speriamo nel Reddito di cittadinanza e finalmente in un posto di lavoro».
Oltre al deposito della domanda, in tanti si recano ai Caf per accedere ad altri servizi, come la richiesta del modello Isee (aumentata nei primi due mesi del 2019 del 10-12%), e approfittano per chiedere informazioni sul Reddito di cittadinanza.

«Se mi chiamassero tra un anno per lavorare in Val d’Aosta? Ci devo pensare, è troppo lontano, ho bisogno di stare qua vicino per la famiglia. Entro i 100 chilometri va bene». Sono le parole di un 56enne barese che oggi è andato in un Caf di Bari per presentare la domanda per ottenere il Reddito di Cittadinanza. «Sono venuto due settimane fa a richiedere il modello ISEE così oggi l’ho ritirato pensando di poter già fare la domanda per il Reddito di Cittadinanza, ma mi hanno dato appuntamento a mercoledì 13». Il 56enne, barese con due figli, metalmeccanico disoccupato dal 2012, quando è stato licenziato, ha fatto in questi anni lavori saltuari, l’ultimo come lavapiatti, usufruendo anche di forme di sussidio al reddito. «Ora speriamo in questo Reddito di Cittadinanza, – dice – almeno aiutano un pò di famiglie che, come la mia, non riescono ad andare avanti».
Davanti ai Caf si fermano anche persone fortemente critiche. Come un uomo che, passando davanti ad uno sportello del quartiere Madonnella e sentendo parlare di Reddito di Cittadinanza, interviene definendolo una «truffa del Governo». “Vogliono sapere – dice – che cosa hanno le persone, macchina, bicicletta, appartamenti, soldi. Io sono disoccupato da 40 anni, ho fatto sempre lavori saltuari a nero e sono riuscito ad andare avanti. Non mi interessa il Reddito di Cittadinanza».

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