<<personale necessario - incrocia le difficoltà - incerti della politica - prorogato il servizio - reazione dei “ragazzi del red” - causa ma
<<personale necessario – incrocia le difficoltà – incerti della politica – prorogato il servizio – reazione dei “ragazzi del red” – causa martedì 29 – giovedì 24 un sit in dinanzi municipio>>
Un bando per la selezione di 150 netturbini da inserire in una lista cui attingere alla bisogna. <L’Ase ha necessità di far fronte ai molteplici servizi dei quali è destinataria ragion per cui ha bisogno di disporre del personale necessario per intervenire adeguatamente. Quello attualmente disponibile non consente di assicurare tutti i servizi> – Franco Barbone, amministratore unico dell’Azienda servizi ecologici in house partecipata dal comune di Manfredonia, giustifica così l’iniziativa di voler selezionare attraverso un bando, personale idoneo da inserire nell’Ase.
Una iniziativa che incrocia le difficoltà in cui si dibatte l’amministrazione comunale che deve esercitare il controllo analogo sulla partecipata. Ed è a dir poco un problema data la situazione ormai di “ingessatura” cui è costretta l’amministrazione a guida Riccardi che ha dovuto ricorrere all’esercizio provvisorio finanziario. <Ho inviato una lettera – rivela Barbone – all’amministrazione comunale sollecitando l’approvazione del bilancio preventivo 2019 dell’Ase, ma ad oggi non ho avuto riscontro. Ci sono stati incontri e discussioni cui però non sono seguite azioni concrete e soprattutto risolutive. L’Ase – evidenzia Barbone – è un’azienda operativa e non può pertanto andare dietro ai tempi lunghi e incerti della politica e dipendere dai lacci e lacciuoli politici e organizzativi che avviluppano l’amministrazione di Palazzo San Domenico>.
In attesa degli sviluppi dell’iniziativa intrapresa, l’amministratore unico Barbone ha prorogato il servizio dei dodici assunti un paio di mesi orsono. In parte è personale che lavorava al mercato ittico che rimane ancora chiuso con gravi ripercussioni sul settore della pesca commerciale. Una decisione che ha provocato la reazione dei “ragazzi del red” come si autodefiniscono i dodici lavoratori che hanno usufruito del “reddito di dignità”, un contributo dato dalla Regione Puglia e valevole per favorire l’inserimento nel mondo lavorativo previo periodo di apprendistato, i quali lamentano di essere stati mandati all’Ase e da questa essere stati impiegati direttamente nella raccolta differenziata, senza nessun periodo di apprendistato e senza alcuna integrazione salariale. <E quando – annotano – abbiamo chiesto di far valere i nostri diritti ci hanno cacciati fuori>. Sono ricorsi pertanto al sindacato che ha denunciato la situazione al tribunale del lavoro che ha fissato la causa martedì 29 prossimo. Intanto per richiamare l’attenzione della civica amministrazione sul loro caso, hanno indetto per giovedì 24 un sit in dinanzi municipio.
Michele Apollonio
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