”IL MERCATO ittico per ora è nostro e finché non sarà definita l’assegnazione della gestione ad un nuovo soggetto, nessuno deve permettersi di far
”IL MERCATO ittico per ora è nostro e finché non sarà definita l’assegnazione della gestione ad un nuovo soggetto, nessuno deve permettersi di fare atti intimidatori nei nostri confronti”. La severa presa di posizione e affidata ad un comunicato emesso congiuntamente dall’Organizzazione produttori e Produttori ittici. ”La nostra determinazione – spiegano – per tutelare la categoria dei pescatori ci porta ad affermare che lotteremo in perfetta legalità, affinché il mercato venga assegnato a noi. Ovviamente – aggiungono – rispetteremo l’accordo sottoscritto col Comune nel caso in cui il mercato venga assegnato ad altri e solo dopo che saranno effettuati i controlli di legge”.
UN ULTERIORE indizio che segnala la scabrosità della vicenda “mercato ittico” chiuso ormai è quasi un anno e mezzo dall’avventurosa gestione affidata all’ASE e conclusasi con un sostanziale fallimento. Così come del resto le precedenti gestioni ognuna con delle caratterizzazioni diverse ma tutte accusando le stesse difficoltà di gestire un settore alquanto refrattario all’osservanza di regole che tengono conto di situazioni di mercato in divenire e dunque soggette ad una precisa e rigorosa organizzazione innovativa. Il mercato generale è l’apice di una piramide dove i vari tasselli che la compongono non collimano fra loro. Fra questi quelli riferiti agli attori base, i pescatori che stentano ad inserirsi in un circuito organizzativo che si discosta parecchio dalle tradizionali metodologie.
LA COMPETENZA sul mercato ittico è dell’Autorità di sistema portuale dell’Adriatico meridionale con sede a Bari che ha emesso un bando per la ricerca del soggetto cui affidare la gestione del mercato ittico di Manfredonia il quale, detto non tanto per inciso ma per una constatazione di fatto, è l’unica struttura modernamente concepita in un larghissimo comprensorio in cui si svolgono attività di pesca. Pregiudiziale posta nel bando, la piena disponibilità della struttura, vale a dire libera da quanti l’hanno occupata fin dal suo nascere, e dunque cooperative, bar e quanti altri a vario titolo hanno un piede in quel mercato. Il comune nell’ottobre 2017 ha pertanto ordinato lo sgombero dei locali e il pagamento da parte degli occupatori di 21.400 euro per forniture di acqua e corrente elettrica.
DOPO qualche resistenza si è addivenuti ad una transazione bonaria. “Che noi” ricordano i pescatori
Michele Apollonio
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