Esiste un protocollo per il trattamento fitosa
Esiste un protocollo per il trattamento fitosanitario e precise disposizioni normative per le operazioni di abbattimento, rimozione e smaltimento (con oneri a carico dei proprietari) delle palme colpite dal punteruolo rosso, che vanno, ovviamente, rispettate. Tanto ovvio però non sembra. Comportamenti sconsiderati e azioni illecite sono tanti e messi a segno ovunque, anche a Manfredonia dove l’ultimo caso è di pochi giorni fa, segnalato dalle guardie ambientali volontarie del nucleo operativo ecologico che opera sul territorio. Durante un servizio di controllo coordinato dal responsabile Alessandro Manzella, le guardie hanno scoperto diverse sezioni di fusto di palma abbandonati nella pineta litoranea di Siponto, a poche decine di metri dai ruderi della ex casermetta della forestale. L’intera fascia di pineta è attraversata dalla strada tagliafuoco su cui si transita facilmente con gli automezzi.
A seguito della segnalazione si è proceduto alla messa in sicurezza dell’area e all’avvio degli accertamenti per risalire agli autori (ditta o privato cittadino) che saranno perseguiti penalmente per violazione della procedura di prevenzione e per taglio e smaltimento illecito delle palme infette. Sarebbe già stata individuata la strada in cui sono stati abbattuti gli alberi. Va ricordato che le piante aggredite dai punteruoli rossi rappresentano un pericolo sia perché favoriscono la diffusione dell’epidemia e sia perché i fusti indeboliti dal vorace coleottero possono cadere e provocare danni a cose e persone. Gli interventi vanno eseguiti da personale competente e dotato di strumenti adeguati.
Questo insetto proveniente dall’Asia tropicale, costituisce una vera e propria emergenza ambientale anche in Italia. I costi di un abbattimento effettuato a regola d’arte si aggirano sul migliaio di euro ad albero. Soluzioni estreme e onerose che negli ultimi anni si sta tentando di evitare con uso di antiparassitari che vengono somministrati alle piante in due modi (trattamenti alla cima della pianta, due o tre volte l’anno, per uccidere insetti e larve, oppure facendo assorbire la sostanza direttamente alla pianta attraverso buchi nella corteccia fino a saturarla) e che producono effetti e risultati simili. Per questi interventi occorre fare attenzione ai segnali premonitori della presenza del coleottero.
ANNA MARIA VITULANO
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