MARINA DEL GARGANO, RESTA VALIDA LA SOSPENSIONE ALLA GOVERNANCE FINAPPULA

Restano validi gli effetti del provvedimento di sospensione della delibera Gespo del 6 settembre 2018 adottato dalla Presidente della IV Sezione I

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Restano validi gli effetti del provvedimento di sospensione della delibera Gespo del 6 settembre 2018 adottato dalla Presidente della IV Sezione Imprese di Bari Simone il 6 dicembre scorso: è questa la conseguenza del provvedimento reso dal Giudice Designato della sezione Imprese di Bari, Magaletti con ordinanza emessa alla udienza del 19 dicembre scorso con la quale lo stesso ha disatteso la richiesta di revoca formulata dalla Finappula S.r.l. avendo il magistrato accolto l’istanza formulata dagli avvocati Gianpaolo Tancredi e Valerio Piattelli, quest’ultimo costituito per la Gespo, di sospensione del processo.

“Dopo la conferma del provvedimento di sospensione da parte del Tribunale di Bari – ha dichiarato Gianni Rotice, assistito nel contenzioso dal legale Gianpaolo Tancredi – la Finappula, supportata dalla vecchia governance, invece di consentire il naturale reinsediamento del precedente Consiglio di Amministrazione ha assunto comportamenti palesemente ostruzionistici, incurante degli effetti devastanti che tali condotte hanno prodotto e stanno continuando a produrre in danno della Gespo srl, dei suoi creditori e dell’intera collettività. Ciò conferma che quella portata avanti da Finappula è un’operazione senza alcun effettivo costrutto imprenditoriale; e che rischia di far ancor più degenerare la situazione gettando nel baratro del fallimento la Gespo”.

“In effetti – gli ha fatto eco il Presidente di Gespo srl, Gianni Sventurato, insediato nuovamente in carica dal ricordato provvedimento di sospensione della governance – il Presidente ed i consiglieri sospesi dal Tribunale di Bari si sono rifiutati di procedere al passaggio di consegne, costringendo la Gespo a rivolgersi all’autorità giudiziaria penale. Confidiamo, nell’interesse della società, che tale atteggiamento cambi, altrimenti ai danni già creati se ne aggiungerebbero altri con inevitabili responsabilità personali di chi si ostina a non rispettare le decisioni della magistratura”.

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