Continua senza sosta l’attività dei Carabinieri Forestali finalizzata alla repressione dei fenomeni di bracconaggio all’interno dell’Area protetta de
Continua senza sosta l’attività dei Carabinieri Forestali finalizzata alla repressione dei fenomeni di bracconaggio all’interno dell’Area protetta del Parco Nazionale del Gargano, operazione coordinata dal Reparto Carabinieri Parchi di Monte S. Angelo.
Infatti, dopo l’attività repressiva svolta in località Bosco Caritate in agro di Vico del Gargano (Fg) dove sono stati denunciati due soggetti di Peschici (Fg), sorpresi in possesso di fauna selvatica abbattuta in area Parco, la scorsa settimana in loc. Piscina Nuova in agro di Monte Sant’Angelo (Fg) altri 2 soggetti di Vico del Gargano (Fg) sono stati deferiti all’Autorità Giudiziaria, dopo essere stati sorpresi dal personale della Stazione CC Parco di Umbra, per i reati di esercizio venatorio, abbattimento di fauna selvatica e introduzione di armi e munizioni all’interno del Parco Nazionale del Gargano.
Domenica scorsa i controlli dei militari hanno interessato la vasta zona ricadente in area protetta tra Monte Calvo e la piana di Montenero tra i comuni di San Giovanni Rotondo e San Marco in Lamis, dove veniva denunciato un uomo residente a San Giovanni Rotondo per aver svolto esercizio venatorio e introdotto armi e munizioni all’interno della zona 1 del Parco Nazionale.
Contestualmente si è proceduto a perlustrare lunghi tratti del confine dell’area protetta dove si accertavano diverse violazioni amministrative per esercizio della caccia a una distanza inferiore ai 100 metri dal confine della stessa, così come imposto dalla normativa vigente, e particolare attenzione al controllo sui cani detenuti dai cacciatori per quanto riguarda apposizione di microchip e iscrizione all’anagrafe canina.
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