Agricoltura e pasta: i dati 2016 a Foggia „Persi 232milioni di euro all'anno in agricoltura

Agricoltura e pasta: i dati 2016 a Foggia „ Dati – aggiungono- che dovrebbero farci riflettere su quanto sia importante questo settore ma dai quali, a

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Agricoltura e pasta: i dati 2016 a Foggia

Dati – aggiungono- che dovrebbero farci riflettere su quanto sia importante questo settore ma dai quali, al tempo stesso, emerge come il nostro territorio produca molto meno delle reali capacità: solo il 38% della reale capacità produttiva viene trasformato nel territorio, il resto prende strade alternative alla trasformazione in loco. Nel contempo ogni anno assistiamo ad un progressivo abbandono della coltivazione di grano duro, passato da più di 254.000 ettari del 2010 a 242.000 del 2016, frutto da un lato dalla stanchezza dei terreni e dall’altro (molto più incidente) dall’altalenanza del prezzo di vendita. Basti vedere la punta massima (anno 2014) dove il prezzo si attestava sui 40 euro/ql al dato ultimo (2017) dove ha registrato un minimo storico di 17 euro/ql con ben 24 euro/ql in meno, che rapportato al totale della produzione significa aver perso nell’intera Capitanata circa 232 milioni di euro all’anno dal 2014 ad oggi. Se a ciò si aggiunge che non si valorizza la qualità delle produzioni, il dado è tratto”.

“Da queste analisi – dicono i due- scaturiscono considerazioni che dovrebbero vedere le industrie pastaie del territorio fautori e attori di un cambiamento e che dovrebbero valorizzare di più le produzioni locali, garantendo da un lato un prezzo minimo e dignitoso di ritiro della materia prima, e, dall’altro, un incentivo consistente a chi punta su produzioni di qualità, attente a mantenere alti i livelli proteici e di qualità alla pastificazione. Attuare questo percorso significherebbe riavvicinare i produttori alla coltivazione del grano duro, creare sistemi di redditività nel settore e migliorare le performance qualitative delle nostre produzioni, ed al tempo stesso – concludono- abbassare i costi di produzione del settore pastaio che oggi importa grani esteri (Canada), che certamente non viaggiano gratis”.

 
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